Comments Box SVG iconsUsed for the like, share, comment, and reaction icons
1 day ago
PD Sardegna

Portovesme srl: Silvio Lai , da Governo nessuna proposta

"La decisione della Glencore di fermare la maggioranza delle produzioni a Portovesme nel Sulcis non e' certamente un fulmine a ciel sereno; sono due anni che il tavolo del ministero si riunisce ma dal Governo non vengono fuori proposte concrete in risposta ai problemi posti da sindacati e azienda". Lo ricorda Silvio Lai, deputato del Pd eletto in Sardegna, dopo lo stop alla linea di produzione dello zinco annunciato oggi dalla multinazionale nello stabilimento della Portovesme srl, nel Sulcis. "I costi energetici in Italia sono il triplo rispetto a Paesi come Francia e Germania, in questi ultimi 5 mesi il Pun e' quasi raddoppiato nel nostro Paese ritornando al periodo post Covid e il Governo non ha fatto niente per famiglie e imprese impegnato in scappatelle e separazioni". "Nel frattempo il tavolo Glencore al ministero delle imprese e del Made in Italy del ministro Urso non si riunisce da febbraio e sul tema dell'energia non e' stato capace di produrre niente di concreto che consentisse di mettere l'azienda nei confini delle sue responsabilita'", accusa l'esponente dell'opposizione. "L'assenza del Governo e' evidente in questo ulteriore passo in avanti della multinazionale che evidentemente si puo' permettere di fare quello che vuole coperta dalla insipienza di un ministro finto e di un Governo inesistente. Bene ha fatto la Regione, guidata da soli 5 mesi dalla nuova Giunta Todde, a incontrare immediatamente azienda e sindacati e bene fara' nel sollecitare duramente il Governo a rendere concreto il tavolo sinora inutilmente convocato al ministero di Urso".
... Vedi altroVedi meno

Portovesme srl: Silvio Lai , da Governo nessuna proposta

La decisione della Glencore di fermare la maggioranza delle produzioni a Portovesme nel Sulcis non e certamente un fulmine a ciel sereno; sono due anni che il tavolo del ministero si riunisce ma dal Governo non vengono fuori proposte concrete in risposta ai problemi posti da sindacati e azienda. Lo ricorda Silvio Lai, deputato del Pd eletto in Sardegna, dopo lo stop alla linea di produzione dello zinco annunciato oggi dalla multinazionale nello stabilimento della Portovesme srl, nel Sulcis. I costi energetici in Italia sono il triplo rispetto a Paesi come Francia e Germania, in questi ultimi 5 mesi il Pun e quasi raddoppiato nel nostro Paese ritornando al periodo post Covid e il Governo non ha fatto niente per famiglie e imprese impegnato in scappatelle e separazioni. Nel frattempo il tavolo Glencore al ministero delle imprese e del Made in Italy del ministro Urso non si riunisce da febbraio e sul tema dellenergia non e stato capace di produrre niente di concreto che consentisse di mettere lazienda nei confini delle sue responsabilita, accusa lesponente dellopposizione. Lassenza del Governo e evidente in questo ulteriore passo in avanti della multinazionale che evidentemente si puo permettere di fare quello che vuole coperta dalla insipienza di un ministro finto e di un Governo inesistente. Bene ha fatto la Regione, guidata da soli 5 mesi dalla nuova Giunta Todde, a incontrare immediatamente azienda e sindacati e bene fara nel sollecitare duramente il Governo a rendere concreto il tavolo sinora inutilmente convocato al ministero di Urso.
1 day ago
PD Sardegna

Lo stop alla linea di produzione dello zinco primario a Portovesme è un disastro non solo per la Sardegna, ma per l’Italia.

Il Governo da mesi sta assistendo senza fiatare alla sparizione di una produzione storica e strategica per l’intero Paese. La metallurgia primaria infatti, essendo utilizzata per i prodotti a più alta qualità tecnologica, è indispensabile per condurre una politica industriale efficace e difendere la nostra sicurezza economica.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy chiarisca immediatamente al Parlamento se è stato fatto tutto il possibile per evitare una decisione aziendale che rischia di avere ripercussioni drammatiche sull’intero Sistema Paese e, soprattutto, quale supporto intende assicurare nell'immediato ai lavoratori coinvolti e al territorio, in attesa di una soluzione di lungo periodo.

Saremo al fianco dei dipendenti e dei sindacati che hanno annunciato lo sciopero. Il Sulcis e i suoi lavoratori non possono essere abbandonati a sé stessi per l’ennesima volta.

Marco Meloni
... Vedi altroVedi meno

1 CommentComment on Facebook

Dai, chiudete anche questa fabbrica brutta e cattiva così continuiamo con la desertificazione industriale cominciata 30 anni fa e, ormai, arrivata agli sgoccioli. La Sardegna deve vivere di oecore, carciofi emigrazione.

Lo stop alla linea di produzione dello zinco primario a Portovesme è un disastro non solo per la Sardegna, ma per l’Italia. 

Il Governo da mesi sta assistendo senza fiatare alla sparizione di una produzione storica e strategica per l’intero Paese. La metallurgia primaria infatti, essendo utilizzata per i prodotti a più alta qualità tecnologica, è indispensabile per condurre una politica industriale efficace e difendere la nostra sicurezza economica. 

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy chiarisca immediatamente al Parlamento se è stato fatto tutto il possibile per evitare una decisione aziendale che rischia di avere ripercussioni drammatiche sull’intero Sistema Paese e, soprattutto, quale supporto intende assicurare nellimmediato ai lavoratori coinvolti e al territorio, in attesa di una soluzione di lungo periodo. 

Saremo al fianco dei dipendenti e dei sindacati che hanno annunciato lo sciopero. Il Sulcis e i suoi lavoratori non possono essere abbandonati a sé stessi per l’ennesima volta. 

Marco Meloni
2 days ago
PD Sardegna

La decisione annunciata dalla Glencore di chiudere definitivamente quel che resta della linea di produzione dello zinco per tenere in marcia solo la lavorazione dei fumi di acciaieria, deve essere combattuta e respinta per le pesanti conseguenze che ciò produrrà sui livelli occupazionali. Siamo orma d'avanti alla perdita di qualsiasi affidabilità di una multinazionale che opera in questo territorio da tanti anni, che ha fatto tanti profitti e dalla quale non sono accettabili decisioni di questo tipo. È necessario che tutti i livelli istituzionali si muovano unitariamente in una iniziativa attorno ai lavoratori della Portovesme srl per respingere la chiusura di ulteriori linee di produzione. La Regione Sarda, che ha già assunto una posizione netta di contrarietà e si è gia' attivata verso la stessa Glencore e il Governo nazionale, deve restare alla testa di tutti i prossimi passaggi istituzionali. Il Partito Democratico del Sulcis Iglesiente nell'attivarsi a tutti i livelli,
sosterra' nel territorio le iniziative che unitariamente i lavoratori vorrannPartito Democratico
Partito Democratico

Comunicato della Segreteria PD della Federazione Provinciale
del Sulcis Iglesiente
... Vedi altroVedi meno

2 CommentiComment on Facebook

È ora di prendere atto della realtà e ragionare sul futuro. Naturalmente,come sempre, siamo in ritardo e in emergenza. Queste crisi andavano governate e gestite diversamente tanti anni fa. Parliamo di industrie energivore che chiudono mentre in Sardegna, da mesi , qualcuno spinge le persone contro la transizione energetica.

Sono trent'anni che la desertificazione industriale avanza tra gli applausi di idioti irresponsabili e l'ignavia colpevole della politica incompetente. Spopolamento, denatalità, emigrazione sono le conseguenze. L'economia sarda? Pecore, carciofi e emigrazione.

La decisione annunciata dalla Glencore di chiudere definitivamente quel che resta della linea di produzione dello zinco per tenere in marcia solo la lavorazione dei fumi di acciaieria, deve essere combattuta e respinta per le pesanti conseguenze che ciò produrrà sui livelli occupazionali. Siamo orma davanti alla perdita di qualsiasi affidabilità di una multinazionale che opera in questo territorio da tanti anni, che ha fatto tanti  profitti e  dalla quale non sono accettabili decisioni di questo tipo. È necessario che tutti i livelli istituzionali si muovano unitariamente in una iniziativa attorno ai lavoratori della Portovesme srl per respingere la chiusura di ulteriori linee di produzione. La   Regione Sarda, che ha già assunto una posizione netta di contrarietà e si è gia  attivata verso la stessa Glencore e il Governo nazionale, deve restare alla testa di tutti i prossimi passaggi istituzionali.   Il Partito Democratico del Sulcis Iglesiente  nellattivarsi a tutti i livelli, 
sosterra nel territorio le iniziative  che unitariamente i lavoratori vorranno porre in essere.

Partito Democratico 

Comunicato della  Segreteria PD  della Federazione Provinciale 
del Sulcis Iglesiente
2 days ago
PD Sardegna

Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma!

Dopo mesi di battaglia in parlamento e fuori, siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa.

Tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare.

La proposta di legge unitaria delle opposizioni fa due cose fondamentali e riguarda dipendenti e autonomi:
1. rafforza la contrattazione collettiva, perché fa valere verso tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative: in questo modo si contrastano i contratti pirata.
2. Fissa una soglia di 9 euro lordi all’ora come minimo tabellare, sotto la quale nemmeno la contrattazione collettiva può scendere. Altrimenti non è lavoro ma sfruttamento.

Abbiamo bisogno del vostro supporto per farla passare in Parlamento.

È semplice, è immediato, basta firmare la petizione online al seguente link per firmare online gratuitamente attraverso SPID: firme.salariominimosubito.it/salariominimosubito.it
... Vedi altroVedi meno

3 CommentiComment on Facebook

Firmato

Comunque ricordo che il 95% dei contratti sono stati firmati con i sindacati. Ergo, la responsabilità dei salari inadeguati e insufficienti è dei sindacati. Sono oltre 30 anni che abbiano i salari più bassi d'Europa e nessuno ha mai mosso un dito, chiunque ci fosse al potere. In questi 30 anni i salari medi europei sono cresciuti del 30% mentre i salari italiani sono diminuiti del 2-3 %. E ve ne accorgete solo adesso?

Scusate, ma davvero mi volete dare a bere che se firmo qualcosa cambia? Piuttosto, com'è che quando eravate voi al potere non avete fatto la legge sul salario minimo?

Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma! 

Dopo mesi di battaglia in parlamento e fuori, siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa. 

Tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare. 

La proposta di legge unitaria delle opposizioni fa due cose fondamentali e riguarda dipendenti e autonomi: 
1. rafforza la contrattazione collettiva, perché fa valere verso tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative: in questo modo si contrastano i contratti pirata. 
2. Fissa una soglia di 9 euro lordi all’ora come minimo tabellare, sotto la quale nemmeno la contrattazione collettiva può scendere. Altrimenti non è lavoro ma sfruttamento. 

Abbiamo bisogno del vostro supporto per farla passare in Parlamento. 

È semplice, è immediato, basta firmare la petizione online al seguente link per firmare online gratuitamente attraverso SPID: https://firme.salariominimosubito.it/salariominimosubito.it
3 days ago
PD Sardegna

Oggi a Buggerru abbiamo celebrato il 120esimo anniversario dell’eccidio, per ricordare la lotta in cui persero la vita tre minatori che si batterono per il riconoscimento dei loro diritti e per condizioni di lavoro più umane.

Questo anniversario non deve essere solo un momento di riflessione e di commemorazione ma un monito per il futuro. Oggi ricordiamo coloro che sono diventati il simbolo della lotta al lavoro senza tutele, senza garanzie, con un salario inadeguato, in condizioni disumane.

Quel 4 settembre del 1904, soprattutto per noi sardi, sarà per sempre ricordato come il giorno del primo vero sciopero nazionale della storia italiana.
Sono passati 120 anni da quando a Buggerru durante una protesta morirono tre operai e altri 11 rimasero feriti. Un sacrificio che non si può e non si deve dimenticare. Una strage che, purtroppo, non ha mai fine.

Troppe morti ancora si registrano in Sardegna e in tutta Italia a causa di sfruttamento o per scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro.

Oggi onoriamo la memoria dei minatori di Buggerru che furono i primi, con il loro coraggio, ad aprire la strada alle rivendicazioni ma reclamiamo con forza maggiori tutele e un’equa retribuzione. Il primo passo per un nuovo futuro è il salario minimo. Una misura ormai necessaria e non più rinviabile.

#4settembre19044settembre2024 #eccidiodibuggerru #salariominimo #piùsicurezzasullavoro
... Vedi altroVedi meno

1 CommentComment on Facebook

Bene Piero sempre in mezzo al nostro popolo.

Oggi a Buggerru abbiamo celebrato il 120esimo anniversario dell’eccidio, per ricordare la lotta in cui persero la vita tre minatori che si batterono per il riconoscimento dei loro diritti e per condizioni di lavoro più umane. 

Questo anniversario non deve essere solo un momento di riflessione e di commemorazione ma un monito per il futuro. Oggi ricordiamo coloro che sono diventati il simbolo della lotta al lavoro senza tutele, senza garanzie, con un salario inadeguato, in condizioni disumane. 

Quel 4 settembre del 1904, soprattutto per noi sardi, sarà per sempre ricordato come il giorno del primo vero sciopero nazionale della storia italiana. 
Sono passati 120 anni da quando a Buggerru durante una protesta morirono tre operai e altri 11 rimasero feriti. Un sacrificio che non si può e non si deve dimenticare. Una strage che, purtroppo, non ha mai fine.

Troppe morti ancora si registrano in Sardegna e in tutta Italia a causa di sfruttamento o per scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Oggi onoriamo la memoria dei minatori di Buggerru che furono i primi, con il loro coraggio, ad aprire la strada alle rivendicazioni ma reclamiamo con forza maggiori tutele e un’equa retribuzione. Il primo passo per un nuovo futuro è il salario minimo. Una misura ormai necessaria e non più rinviabile.

#4settembre19044settembre2024 #eccidiodibuggerru #salariominimo #piùsicurezzasullavoro
4 days ago
PD Sardegna

Anche oggi a Oristano i sindaci, accompagnati dai tecnici delle loro amministrazioni, hanno partecipato attivamente alla discussione con proposte e suggerimenti sulla legge delle aree idonee che a breve verrà discussa in Consiglio Regionale. Abbiamo concordato su una giusta transizione energetica nel rispetto del paesaggio contro ogni forma di speculazione. È nostro dovere sostenere i sindaci che chiedono sostegno, non dobbiamo lasciarli soli. Andare avanti con il confronto è la giusta strada da percorrere.
Emanuele Cani
... Vedi altroVedi meno

1 CommentComment on Facebook

Che belle parole. Aspettiamo i fatti.

Anche oggi a Oristano i sindaci, accompagnati dai tecnici delle loro amministrazioni, hanno partecipato attivamente alla discussione con  proposte e suggerimenti sulla legge delle aree idonee che a breve verrà discussa in Consiglio Regionale. Abbiamo concordato su una giusta  transizione energetica nel rispetto del paesaggio contro ogni forma di speculazione. È nostro dovere sostenere i sindaci che chiedono sostegno, non dobbiamo lasciarli soli. Andare avanti con il confronto è la giusta strada da percorrere.
Emanuele Cani

Iscriviti alla newsletter

Consulta il bilancio

Clicca qui per esaminare il bilancio completo del 2022

Torna in alto