Un direttore generale, un revisore dei conti, 20 dipendenti, un costo stimato a regime di 2 milioni di euro all’anno e inizio previsto dell’attività dal 1 gennaio del 2016. E’ questa la fisionomia dell’ASE, Agenzia Sarda delle Entrate, che la Giunta ha disegnato nel ddl esitato il 10 luglio e subito messa a disposizione del dibattito pubblico nella sezione “Sardegna Partecipa” del portale web regionale. (Leggi l’articolo correlato)
Per alcuni l’Agenzia è destinata a rivelarsi un’arma a doppio taglio per i sardi, sia sul profilo dei costi che su quello delle deleghe effettivamente attribuite dallo Stato al nuovo ente. “Il tema è importante e deve essere ancora approfondito per quanto riguarda i costi e i risultati che si vogliono ottenere”, risponde Pietro Cocco dalle colonne de L’Unione Sarda. E per rafforzare il concetto precisa: “Non si dimentichi che la Giunta, anche in modo insolito, si è limitata ad adottare un atto senza approvarlo definitivamente, proprio per consentire verifiche e discussioni. Per questo il disegno di legge si trova online su sardegnapartecipa.it, per permettere ai cittadini di dare un contributo all’istituzione dell’Agenzia. Nessuno rimarrà col cerino in mano perché scopo dell’Ase sarà quello di dar migliori condizioni ai cittadini”.
E se il governo centrale (che ha potestà esclusiva sulle imposte devolute) dovesse decidere il nulla di fatto sull’Agenzia Sarda delle Entrate? Cocco risponde: «Si cercherà di perfezionare il testo prima dell’approvazione definitiva». Il capogruppo PD si dice certo del buon esito della trattativa istituzionale con lo Stato, forte anche del pragmatismo e della credibilità dimostrata dai rappresentanti della Regione: “Basti pensare al rapporto costante instaurato col governo Renzi. Senza dimenticare che l’ultima legge finanziaria è passata -e non succedeva da tantissimo tempo- senza alcun ricorso da parte del governo nazionale. Perché non dovrebbe succedere lo stesso con l’Agenzia entrate?”.
Il documento ora dovrà tornare in Giunta per l’approvazione definitiva e, infine, arriverà in Consiglio regionale per il via libera finale.