Cagliari, 12 febbraio 2015 – La figura dell’amministratore dei sostegno, introdotta dalla legge nazionale n.6 del 2004, è ancora poco diffusa in Sardegna nonostante giochi un ruolo fondamentale nel favorire l’inclusione sociale dei soggetti deboli.
Per porre rimedio a questo vuoto normativo e consentire la piena applicazione della norma, il gruppo del Pd ha presentato una proposta di legge in Consiglio regionale, primo firmatario Rossella Pinna.
Il testo, composto da 8 articoli, punta a promuovere in tutto il territorio regionale il ricorso all’istituto dell’amministratore di sostegno, strumento più flessibile e meno “invasivo” rispetto alla tutela e alla curatela. A oggi, solo nella provincia di Cagliari, si contano circa 6000 casi di soggetti che possono ottenere assistenza da un amministratore di sostegno.
«La nostra proposta è sostenuta dalle associazioni Amm.so e Azione di sostegno e si muove all’interno del quadro normativo nazionale – ha detto Rossella Pinna – servirà a implementare il servizio fornendo adeguati strumenti a chi si dedica a questo istituto. L’obiettivo primario rimane il mantenimento della centralità della persona con problemi fisici o psichici e dei suoi familiari».
La proposta di legge punta a creare una rete di collaborazione tra tutti gli operatori (Asl, servizi sociali, centri di volontariato, giudici tutelari, comuni e associazioni) e a promuovere l’informazione e la formazione delle famiglie e degli operatori sociali pubblici e privati. Per tutelare i soggetti senza patrimonio è invece prevista l’istituzione di un apposito fondo che coprirà le indennità degli amministratori di sostegno e le loro polizze di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi.
“Abbiamo inoltre previsto la creazione di un “ufficio di protezione giuridica che fornirà consulenza legale e supporto agli amministratori di sostegno – ha aggiunto Rossella Pinna – mentre attraverso i PLUS saranno istituiti uno o più sportelli dell’amministratore di sostegno che promuoveranno azioni di informazione, incontri pubblici e corsi di formazione e aggiornamento. Prevista infine l’istituzione di un registro regionale degli organismi e delle associazioni che si occupano di protezione delle persone. La legge avrà una dotazione finanziaria di 150mila euro all’anno.
«E’ un passo importante che ci consentirà di rispondere alla richiesta di solidarietà che arriva dai soggetti socialmente deboli – ha detto il capogruppo del Pd Pietro Cocco – l’auspicio è che il provvedimento venga esaminato in tempi rapidi in commissione per poi passare all’esame dell’Aula».