E’ iniziata con la surroga dei componenti dimissionari della direzione regionale, l’assemblea regionale del Pd Sardo che si è tenuta stamane a Tramatza. Si tratta di Jacopo Fiori, Giusi Marrosu, Patrizia Ferreli, Jimmi Spiga, Anna Maria Uras, Ninni Pintus. In assemblea i nuovi nomi sono quelli di Federica Piras, Davide Rullo, Maria Ilda Ferraro, Marco Matta e Patrizia Ferreli.
All’ordine del giorno oltre alla sostituzione dei civatiani che hanno lasciato il Pd per aderire a “Possibile” , anche la nomina dell’ufficio di presidenza che affiancherà Giannarita Mele nella conduzione degli organismi assembleari regionali: i nomi sono quelli di Laura Pisano e Maria Teresa Pintori.
Dopo il voto all’unanimità, caldeggiato dal Segretario regionale Renato Soru, che ha parlato della necessità di un partito unito, “al di là delle correnti, delle sensibilità e delle mozioni congressuali”, l’attenzione si è concentrata sulla situazione politica regionale e nazionale. Nella relazione del Segretario il richiamo alla fase conclusiva del tesseramento 2015 che vede le federazioni provinciali protagoniste nell’attuare il maggior coinvolgimento possibile in tutti i territori. E’ un tesseramento più trasparente, più certo e preciso quello che da quest’anno permetterà ai democratici di far parte del Pd grazie a una piattaforma informatica attiva sul tutto il territorio nazionale. Tra le difficoltà superate in queste settimane c’è l’elezione del segretario provinciale di Nuoro Daniela Forma che arriva dopo uno sforzo di composizione unitaria, “Questa ricomposizione ha permesso di far pace all’interno del partito ma adesso ci aspetta il compito di far pace coi i nostri elettori”. Il richiamo e la presa di coscienza riguarda anche il caso di Olbia-Tempio e le tensioni superate a Sassari. “Tra poco si vota in diversi comuni della Sardegna, quello he succederà qua avrà un rilievo nazionale- ha detto Soru- quindi è nostro dovere gestire al meglio questa fase con la previsione di primarie entro il 30 novembre e con una campagna elettorale forte, dove raccontiamo agli elettori consa vogliamo fare per le nostre città”: Cagliari, dove nelle parole del segretario emerge la necessità di confermare alla guida della città un sindaco del centrosinistra, Carbonia, dove storicamente la sinistra conferma un buon risultato, Monserrato, recentemente protagonista di una frattura tra consiglio comunale e sindaco.
A livello nazionale, secondo il segretario regionale, il Pd sta andando bene, il Presidente del Consiglio conquista consensi, si vede una forza in grado di cambiare l’Italia, si sta portando avanti un percorso di riforme figlio dell’esperienza dell’Ulivo. “Ma in Sardegna sta accadendo tutto questo? ha detto il segretario Soru- il Partito Democratico in Sardegna deve svolgere un ruolo di elaborazione culturale per far emergere la sua visione di futuro, di Sardegna”. Il rafforzamento dell’azione della Giunta e del Consiglio regionale passa attraverso la soluzione alle gravi lacune lasciate da Cappellacci, il disavanzo nella sanità in primis. Arriva anche il sostegno alla riforma degli enti locali presentata in queste settimane da Pigliaru ed Erriu: “I sardi si sono espressi sulle province e noi dobbiamo tenere conto di quel referendum, sarebbe una colpa gravissima non farlo e far pagare a loro i ritardi nell’approvazione della riforma” ha detto Soru.
Infine, con questa assemblea riprende la serie di attività che il Partito Democratico della Sardegna ha svolto da un anno a questa parte: le direzioni che elaboreranno una posizione politica sui problemi della Sardegna, le attività programmatiche di “Laboratorio Sardegna” e in fase di organizzazione la scuola di formazione politica: “C’è da far crescere una generazione politica mettendo a loro disposizione gli insegnamenti degli intellettuali, l’esperienza dei dirigenti politici e gli strumenti migliori per fare politica oggi dentro il Partito Democratico per la Sardegna” ha concluso Soru. L’assemblea regionale proseguirà con una nuova convocazione nelle prossime settimane.