Si è aperta con la relazione della presidente Giannarita Mele, l’assemblea regionale che aveva all’ordine del giorno la surroga di due delegati e le dimissione di Renato Soru dalla carica di segretario regionale. Nel suo intervento Mele ha sottolineato l’importanza e la coerenza del gesto dell’ex segretario che dimettendosi a seguito di una condanna ha dimostrato di tenere al partito e alla sua comunità. Sono stati illustrati gli eventuali adempimenti statutari che dovrà seguire l’assemblea per l’elezione del nuovo segretario ed è stato fatto il punto sui prossimi appuntamenti nei quali il partito è impegnato. La presidente si è soffermata sul sostegno alla giunta regionale e sulle imminenti elezioni amministrative con la novità della doppia preferenza di genere. Infine il contesto nazionale dove il Governo è impegnato nel portare avanti le riforme e lo scenario internazionale dove l’Italia è protagonista in Europa, in particolare sull’emergenza dei migranti.
Nel dibattito è emersa una differente idea sulla data del congresso: la possibilità di convocare un congresso straordinario subito dopo le elezioni amministrative dando al partito un segretario effettivo e un’assemblea nuova e legittimata ad adottare le decisioni politiche, oppure un congresso dopo il referendum sulla riforma costituzionale, dotando il partito di una guida temporanea in grado di preparare il percorso per l’autunno.
Mentre unanimi sono state le posizioni riguardo il massimo sforzo che il partito deve mettere in campo nelle prossime settimane per riconfermarsi o conquistare la guida dei comuni che vanno al voto il prossimo 5 giugno, con particolare attenzione su Cagliari e sulle grandi città dove si vota con la doppia preferenza di genere che per la prima volta permetterà di avere una forte rappresentanza femminile nei consigli comunali. Vincere le amministrative ma anche più Pd nelle politica regionale, in consiglio e nella giunta, sui temi e sulle riforme, partendo da una visione comune sui grandi drammi della Sardegna: disoccupazione e spopolamento. Sottolineata anche l’importanza del referendum di ottobre con la convinzione che la riforma costituzionale segnerà uno spartiacque per l’Italia, per i partiti e anche per l’accelerazione del percorso sulle riforme che potranno essere attuate nella prossima legislatura.