Sul fallimento della società La Collina srl, il cui amministratore unico è la presidente di Sardegna ricerche Ketty Corona, la giunta Pigliaru ha scelto la linea del silenzio. Non un commento dall’esecutivo, neppure sulle indiscrezioni girate negli ultimi giorni, secondo le quali l’ufficio legislativo della Presidenza della Regione sarebbe impegnato nell’esame di un dossier sulla Corona. Ma è chiaro che a tenere banco è il dibattito sull’opportunità – o meno – di tenere al suo posto la presidente di Sardegna ricerche. Che non solo è l’amministratore unico di una società fallita perché non è riuscita a onorare stipendio e Tfr di una dipendente licenziata, ma ufficialmente risulta pure irreperibile. E non da ieri, ma dal novembre del 2013, quando Ketty Corona è stata cancellata dall’anagrafe della popolazione residente del Comune di Cagliari.
A tutto questo, oggi si aggiunge un elemento in più: il pesante contenzioso con gli ex dipendenti della IeCinque, società immobiliare interamente controllata dalla fallita Collina srl e amministrata sempre da Corona. Secondo quanto riportato dall’avvocato di due ex impiegati, licenziati nel 2011, la società non avrebbe corrisposto gli stipendi per circa un anno prima del licenziamento, così come non avrebbe liquidato il Tfr e, soprattutto, mancherebbero all’appello anni e anni di contributi previdenziali, mai versati.
Se la giunta Pigliaru, come detto, sceglie il silenzio, a parlare è il consigliere regionale del Pd Gigi Ruggeri (foto). “Se dovesse essere appurato che la società amministrata da Ketty Corona non ha versato i contributi ai dipendenti, si configurerebbe un reato. E chi commette un reato non può certo occupare un posto pubblico: dovrebbe dimettersi. Non è una questione di simpatia o antipatia, di buoni e cattivi: chi rappresenta le istituzioni e occupa un ruolo di grande importanza come, in questo caso, la presidenza di Sardegna ricerche, deve possedere moralità e integrità. Se queste mancano, ci si deve far da parte”.