Chi ha paura del dialogo fra Pigliaru e i partiti della coalizione? Assessore, stia calmo.

Quando si dice il fuoco amico. Dopo l’esito positivo degli incontri con la coalizione e col Presidente Pigliaru, che rilanciano il metodo del dialogo, arrivano le reazioni strumentali e fuori dalle righe, di chi fra un insulto e l’altro imputa ai segretari della coalizione di voler trovare un “capro espiatorio” nella giunta e nel capo dell’esecutivo, salvo poi ripararsi dietro le inadempienze dello Stato. Non stentano ad arrivare le reazioni da parte dei democratici: “E’ del tutto naturale che il centro sinistra si riunisca periodicamente coi suoi segretari per fare il punto sulla politica regionale e per verificare lo stato di attuazione dei programmi. E’ altrettanto pacifico che questo confronto trovi un momento di condivisione più ampio con il Presidente della Regione e con la sua giunta. Per questo stupisce oltremodo la reazione difensiva dell’assessore Maninchedda, che invece di contribuire al dialogo comune, sembra più concentrato sulla ricerca di colpe e di motivi di divisione, per ragioni individuali che non hanno niente a che fare con l’interesse dei sardi”. Questo il commento del Capogruppo PD in Consiglio Regionale Pietro Cocco, al post pubblicato oggi sul blog di Paolo Maninchedda.

Marco Meloni, a proposito delle dichiarazioni dell’assessore, commenta così: “L’assessore Maninchedda ha decisamente perso il senso delle proporzioni. Che il leader di una forza politica – per quanto degnissima – dalla limitata rappresentanza consiliare, pensi di poter parlare a nome della Giunta, a me pare francamente eccessivo. Tanto più se si discute dell’esito di elezioni amministrative nelle quali l’unico successo del centrosinistra ai ballottaggi si è ottenuto in una città – Quartu– nella quale il suo partito non sosteneva il centrosinistra.”

“Se le forze politiche che sostengono la Giunta, a partire dalla più grande, al cui gruppo consiliare è iscritto lo stesso presidente Pigliaru, decidono di discutere delle azioni rivolte a rafforzare l’azione della coalizione che guida la Regione, fanno semplicemente il loro dovere”, prosegue Meloni. “Del resto, sono certo che Maninchedda abbia ben presente che se è vero, come egli ha la cortesia di ricordarci, che il presidente della Regione è stato eletto direttamente dai cittadini, è altrettanto vero che non si può dire lo stesso della Giunta. Dunque, ascoltiamo insieme il messaggio degli elettori, discutiamo insieme del migliore governo possibile per la Sardegna, e rimettiamoci in sintonia col nostro popolo. Il quale sa benissimo che chi governa la Sardegna deve fare molto di più che limitarsi a prendersela con lo Stato.

Sul filo dell’ironia le dichiarazioni del consigliere regionale Salvatore Demontis, affidate al suo profilo Facebook. Demontis ricorda a Maninchedda che il Presidente Pigliaru è stato a suo tempo proposto proprio dal PD. E che “è  stato eletto superando, lo voglio ricordare, i voti della coalizione”. Prosegue Demontis:”Pigliaru è il nostro Presidente e cerchiamo, come PD, di essergli d’aiuto: è nostro dovere. Proponiamo la nostra visione della Sardegna che, guarda caso, nella quasi totalità dei casi coincide con quella del Presidente. Non so se coincida anche con quella di Maninchedda, a giudicare dai d.l. proposti dall’Assessore non ne sono sicuro, altrimenti non li avremmo dovuti modificare in Commissione Lavori Pubblici. Ma non è rilevante. Cosi come sono certo che proporremo al Presidente Pigliaru di proseguire per altri cinque anni, non so se Maninchedda sia d’accordo”.

“Quello che invece è rilevante”, conclude Demontis, “è che le riforme citate da Maninchedda sono proposte da Assessori del PD, e da altri che stimiamo molto. Le stiamo discutendo, le conosciamo e proviamo ad integrarle e a migliorarle. Non è necessario? La Giunta è la migliore possibile? Nessun margine di miglioramento? Nessun cambiamento di passo? Noi crediamo di si. Calma caro Assessore, calma..”

Ultime news

Torna in alto