Ma se è giusto che i cittadini ci spronino a lavorare ancora meglio per l’obiettivo di ricostruire il disastrato tessuto economico sulcitano, noi abbiamo soprattutto il dovere di ricordare e sottolineare quanto di buono è stato fatto in questi due anni per colmare il ritardo sul piano Sulcis accumulato dall’inettitudine del precedente governo di centrodestra, un governo sostenuto anche da tanti che hanno promosso o partecipato alla protesta di oggi. Con la giunta guidata da Pigliaru, che nei prossimi giorni incontrerà amministratori e sindacati rappresentativi di tutto il territorio e di tutti i cittadini, il piano Sulcis si è rimesso in moto: i ritardi dovuti al pregresso ancora condizionano il percorso, ma basta scorrere le delibere della giunta di questi ultimi mesi per vedere come sia stato dato impulso a tutti i progetti, grazie anche all’interlocuzione costante e positiva con il governo nazionale. Il programma da 275 milioni per il sostegno alle imprese, i progetti da 66 milioni per la scuola e la ricerca tecnologica, i piani da 126,5 milioni di euro per le infrastrutture, i 155 milioni per le bonifiche e i 124 milioni di fiscalità di vantaggio per le partite iva del territorio: non c’è un singolo componente del piano Sulcis che sia fermo al palo e siamo sulla buona strada per mantenere le scadenze di quest’anno per rispettare ulteriori interventi programmati. Non possiamo tralasciare l’operazione di risanamento compiuta su Igea, per restituire alla piena operatività una struttura e un patrimonio affossati da una gestione scellerata della politica che invece deve diventare un autentico strumento per le bonifiche e quindi per l’economia e l’occupazione. Agli amici che oggi hanno messo in atto i blocchi stradali posso soltanto dire: la giunta Pigliaru e il centrosinistra si sono rimboccati le maniche e stanno mantenendo gli impegni col territorio. Identica cosa non si può dire di quanti, negli anni passati, si sono interessati al Sulcis solo come bacino di voti e hanno permesso che incuria e negligenza affossassero un’area che ha tutte le carte in regola per creare occupazione e benessere.
Pietro Cocco, capogruppo Pd in consiglio regionale