“Quando l’allora Presidente della Regione si è fatto scippare il G8 de La Maddalena e lo ha scoperto con una telefonata “a babbu mortu”, non ha reagito.
Oggi, ci vuole veramente un profondo sprezzo del ridicolo per accusare qualcuno di essere stato borseggiato. Eppure l’ex Presidente della Regione Ugo Cappellacci ci casca nei confronti del Presidente Francesco Pigliaru, oggetto di un attacco scomposto e di pessimo gusto di un genere al quale Cappellacci, vista la penuria di argomentazioni, ci ha ormai abituato.”
“C’è un elemento fondamentale che l’ex Presidente non riesce a vedere: rispetto alla sua legislatura, quando la Regione prendeva ordini telecomandati da Roma e subiva in silenzio, oggi, grazie alla determinazione del presidente Pigliaru, la Sardegna è un interlocutore attento del Governo nazionale: leale ma non supino, collaborativo ma non passivo. Sulla legge di stabilità, il dialogo è ancora aperto in queste ore e siamo sicuri che porterà buoni frutti per la Sardegna.
Per quello che riguarda i fondi per l’alluvione, non accettiamo lezioni di nessun genere da chi, durante i suoi cinque anni da Presidente, non ha fatto nulla né ottenuto nulla (se non qualche ospitata televisiva) per disinnescare la bomba del dissesto idrogeologico in quelle zone della Sardegna in cui si è costruito troppo e male e nelle quali Cappellacci sperava di autorizzare altri mattoni e altre deroghe alla sicurezza dei cittadini. L’opposizione responsabile si fa con proposte alternative, non con battutine ridicole.
Pietro Cocco Capogruppo PD in consiglio regionale