Stop alle lotizzazioni pre-PPR: l’articolo 30 comma tre del dl 130, “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione” non piace a nessuno e verrà cassato dal provvedimento, con un apposito emendamento. Lo aveva detto con chiarezza nei giorni scorsi il Presidente Pigliaru, lo ha confermato l’assessore agli Enti Locali ed Urbanistica, Cristiano Erriu venerdì sera durante la direzione regionale del PD a Oristano.
Il rimando all’articolo 13 della legge 4/2009, quello che riesumava “gli interventi previsti dagli strumenti attuativi già approvati e convenzionati” prima dell’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale, è stato prontamente derubricato sin dall’avvio dei lavori. Una decisione apprezzata dal Segretario PD Renato Soru, che ha sottolineato come portarlo avanti avrebbe significato “fare carta straccia” del PPR, strumento di tutela a tutt’oggi fra i più avanzati in Italia di cui lo stesso Soru fu ideatore negli anni della sua Presidenza. La sintesi finale, arrivata in tarda serata ha ulteriormente ribadito che il Piano del 2006 rappresenta un valore e che va portato a compimento, con la nuova legge Urbanistica e con il completamento dei Puc, vero perno della proposta emersa dalla direzione del Partito Democratico.
PPR e PUC – Sino ad oggi il PPR ha agito in deroga alla disciplina pianificatoria locale, mortificata e neutralizzata negli anni del centro destra: prima con lo smantellamento in Regione dell’Ufficio del Piano -preludio al tentativo di demolizione delle norme paesaggistiche- poi con il Piano Casa, che addirittura conferiva agevolazioni volumetriche in assenza dei PUC.
Ora la Giunta di centro-sinistra sta rimettendo in moto il percorso interrotto nel 2009, con il rilancio dell’Ufficio del Piano e con il licenziamento e l’istruttoria di diversi Piani urbanistici: da quello di Sassari a quello di Alghero, da Siniscola a Iglesias, passando per Orosei e Tortolì. Un impegno e una coerenza manifestate dall’esecutivo fin dai primi passaggi della legislatura, con l’annullamento immediato del PPS e lo stop al Piano Casa.
Dalla norma transitoria a una nuova legge- Adesso la priorità è ripartire rapidamente dai Puc e dalla legge Urbanistica, che va approvata al più presto, in un arco temporale che lasci in vita la norma transitoria sull’edilizia per un anno al massimo, “condizionandola all’elaborazione della nuova legge e comunque non oltre la data che il Consiglio indicherà”, ha detto l’assessore Erriu durante l’ assemblea oristanese.
Proprio sulla base di questa transitorietà e del rimando alla legge quadro dell’urbanistica il partito ha trovato l’accordo su altri due punti importanti: la delicata questione degli incrementi volumetrici per servizi collegati all’attività alberghiera dentro la fascia dei 300 metri dal mare e l’edificabilità in agro.
Intangibilità dei 300 metri In assemblea è passata l’idea dello stralcio sulla norma che rimanda ad una discussione più approfondita nell’ambito della legge Urbanistica e alla pianificazione di dettaglio dei Puc. L’intangibilità della fascia dei 300 metri rimane un fatto acquisito, con la disponibilità a ragionare su quelle strutture ricettive ormai obsolete che necessitano di essere adeguate alle esigenze della modernità
Valorizzazione dell’agro Sull’agro pieno accordo sull’estensione delle previsioni attuali contenute nel Piano paesaggistico delle fasce costiere in attesa dell’adozione del PPR delle zone interne, dentro il quale potranno essere recepite nuove proposte sempre in un’ottica di valorizzazione della vocazione produttiva delle campagne. La visione di lungo periodo è quella della riunificazione fondiaria e del contrasto alla parcellizzazione, che alla fine snatura la funzione della terra fino a legarla solo all’edificazione, portando all’abbandono delle coltivazioni: la tendenza globale e la strategia indicata dall’Europa stanno invece nel recupero e nel rilancio dell’agricoltura, nello stop al consumo di suolo, nell’efficenza alimentare in un mondo dove l’offerta di cibo scarseggia rispetto all’enorme domanda.
Centri Storici: Ultimo punto quello sui premi di volumetria nelle zone A. La Sardegna, si è detto, sta investendo da anni nel recupero e nella valorizzazione dei centri storici: ogni incremento volumetrico deve pertanto essere subordinato all’approvazione del piano particolareggiato comunale.
Il 18 marzo riprende in aula la discussione sul dl 130, con l’esame degli emendamenti.
Vedi anche: Legge sull’edilizia, Cocco (Capogruppo PD): Diamo certezze ai sardi