Ieri l’ultimo atto della lunghissima trattativa con i rappresentanti del governo. Raggiunta l’intesa anche con le banche per i terreni attorno all’ex San Raffaele di Pier Giorgio Pinna
ROMA. Mater Olbia ultimo atto. Al termine di una maratona estenuante, sigla finale dell’intesa per il nuovo ospedale di Olbia nel segno della Qatar Foundation. Ieri a tarda sera, nella capitale, è stato firmato l’accordo conclusivo. Il nuovo obiettivo, adesso, è quello di riuscire a far partire i servizi sanitari secondo il cronoprogramma concordato a suo tempo. Cioè dal prossimo mese di marzo.
Ma quali saranno le divisioni ospedaliere che potranno cominciare per prime la loro attività? È ancora presto per saperlo. E a ogni modo su questi punti si riveleranno decisivi i futuri incontri con la giunta regionale, in particolare con l’assessore Luigi Arru e il presidente della giunta Francesco Pigliaru. In assenza, almeno per ora, di dichiarazioni dei protagonisti della fase conclusiva delle trattative, evidentemente tenuti al riserbo per qualche ora, è però importante una sottolineatura: ieri a Roma in sede governativa è stata siglata l’intesa anche con le banche e i curatori fallimentari del patrimonio appartenuto alla fondazione Monte Tabor di don Verzè. Un passo avanti che già nelle scorse settimane veniva considerato essenziale per l’esito positivo dell’intero pacchetto al centro dei negoziati. Oggi con ogni probabilità arriveranno i primi commenti ufficiali da parte dei politici e degli operatori finanziari che hanno svolto un ruolo di primattori in questi lunghissimi mesi.
Ma già adesso è il caso di rimarcare come alla conclusione della vicenda abbiano dato un apporto determinante, oltre ai rappresentanti della Regione, il deputato gallurese Gian Piero Scanu (Pd), che non ha mai fatto mancare il suo sostegno attivo, e il massimo responsabile per la Qatar Foundation nella delicatissima partita, il dirigente Lucio Rispo.
Superata la spaccatura legata al costo complessivo dei 60 ettari attorno al nuovo complesso sanitario, comunque, la gran parte dei tasselli dell’intesa tra le parti ha trovato il posizionamento ottimale. Ora, con il rush finale nel cantiere alle porte di Olbia e la predisposizione della nuova logistica ospedaliera, comincerà il confronto con la realtà sanitaria dell’isola. Un confronto che si annuncia non facile.