L’annuncio dell’assessore Mura: nasce il contratto di ricollocazione per chi è in mobilità dal 2014 Tutto inizierà con una telefonata: «Buongiorno, qui è il Centro servizi per il lavoro. Ci risulta che lei riceva l’assegno di mobilità in deroga dal 2014». O magari sarà una lettera nella casella postale, ma il contenuto non cambia. La speranza è che sia l’inizio di una storia a lieto fine, con un nuovo posto di lavoro per chi l’aveva perso. Si chiama “contratto di ricollocazione” ed è l’ultima scommessa della Giunta Pigliaru sul fronte della cosiddetta flexicurity , ossia le nuove politiche attive per il lavoro. Un intervento da 11,5 milioni di euro, per garantire voucher occupativi ai 2.784 sardi finiti (di recente) nel gorgo della mobilità in deroga: l’indennità che sostituisce, parzialmente, lo stipendio perduto. LA NOVITÀ «Stiamo cogliendo un’opportunità prevista per tutte le regioni dalla legge nazionale», spiega l’assessore al Lavoro Virginia Mura, descrivendo alla stampa la delibera adottata due giorni fa dalla Giunta. «Anzi, saremo tra i precursori». Non a caso i comunicati ufficiali parlano di sperimentazione: anche perché il meccanismo della ricollocazione è piuttosto articolato e nuovo, quindi da verificare. Funziona così: i 2.784 lavoratori destinatari della misura vengono convocati dai Centri servizi per il lavoro (probabilmente da aprile in poi), per definire il profilo professionale di ciascuno. Cercare un’azienda che assuma, però, sarà compito di un’agenzia privata di collocamento. La delibera prevede una sorta di collaborazione tra il lavoratore, i Csl e i soggetti privati accreditati. A marzo la Regione stilerà l’elenco degli accreditamenti, all’interno del quale il singolo potrà scegliere l’agenzia preferita. IL SUSSIDIO Il voucher entra in scena in questa fase, di fatto come compenso per l’intermediazione dei privati. Quando prende in carico la persona da reinserire al lavoro, l’agenzia di collocamento riceve il 25% dei 4.000 euro teoricamente a disposizione. Il resto lo percepirà a seconda del risultato: in caso di occupazione a tempo indeterminato, e coerente con le professionalità specifiche, l’erogazione arriverà effettivamente al tetto dei 4.000 euro. Negli altri casi (per esempio se l’impiego è a tempo determinato) sarà ridotta proporzionalmente. «Attrarre le agenzie private è uno dei nostri obiettivi», sottolinea l’assessore Mura, «perché hanno le migliori competenze per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Altra linea guida del contratto di ricollocazione è la condizionalità: gli ammortizzatori sociali saranno garantiti a chi è disponibile a percorsi di rientro nel mercato del lavoro». Princìpi funzionali alla mentalità che si vuole instaurare nelle politiche per l’occupazione: «Vogliamo favorire il passaggio dalle misure assistenziali alle politiche attive, consentendo a chi è in mobilità di impiegare il tempo di inattività nella ricerca di occupazione». LE ALTRE MISURE Il contratto di ricollocazione è un altro tassello del quadro di flexicurity (flessibilità nell’occupazione in cambio di sostegni per chi perde momentaneamente il lavoro), per cui sono stati stanziati finora 44,4 milioni. La prima misura sono stati i bonus per le assunzioni, riservati ai 4.029 lavoratori che hanno perso anche l’assegno di mobilità: «C’è stato qualche ritardo nell’attuazione – ammette Mura – per via delle novità normative nazionali, ma a marzo si parte». Parte delle somme destinate alla ricollocazione (fino a 8,7 milioni, nelle speranze della Giunta) arriverà dai fondi del ministero del Lavoro per progetti di questo tipo. Il resto dal Fondo sociale europeo: «La copertura totale dei voucher è comunque garantita», assicura l’assessore, «qualsiasi cifra ci venga assegnata dal ministero».