«Così come le stanno pensando, le Unioni dei Comuni sono antidemocratiche». Opinione di Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas (800 anime) e voce critica del Pd: «Io sono favorevole alla collegialità per alcuni servizi, ma in forma volontaria e incentivata, non obbligatoria». Perché sarebbero antidemocratiche? «Perché, costringendo tutti i Comuni a gestire unitariamente le funzioni più importanti, i cittadini di alcuni centri finiranno per contare più di altri». Ci spieghi meglio. «Prendiamo l’Unione dei nove Comuni dell’Alta Gallura, che io presiedo. Dato che per legge non ci possono costringere a pensarla tutti allo stesso modo, e che a ogni testa corrisponde un voto, cinque sindaci rappresentano la maggioranza dell’Unione». È la dinamica normale. «Ma siccome le funzioni sono obbligatoriamente gestite insieme, se sono uno di quei sindaci di fatto governo anche sui paesi che non mi hanno eletto». Lo impone la legge nazionale. «A parte che il Tar del Friuli ha girato la questione alla Corte costituzionale, quindi aspetterei ad adeguarmi, in ogni caso una Regione autonoma non può fare una riforma simile sotto ricatto prefettizio». Ma la gestione unitaria costa meno. «Le Unioni dei Comuni possono fare molto bene alcune cose: sviluppo territoriale, protezione civile. Ma altre no. Rischiamo di abolire le Province per ricreare 40 provinciette, oppure ingrassare ulteriormente il gigante obeso chiamato Regione».