Quando ho ricevuto la mail del PD Sardegna che annunciava la festa de l’Unita’ a Cagliari il 25, 26 e 27 settembre, ho subito pensato: meno male, si chiama di nuovo Festa dell’Unita!. Essendo cresciuta a pane e politica negli anni 80-90 ho partecipato a diverse Feste del’Unita’. I l primo ricordo riguarda quella del mio paese, Orgosolo, da bambina e adolescente, con un babbo comunista e organizzatore anche io venivo coinvolta. Erano tempi in cui in molti comuni della provincia di Nuoro si svolgevano le Feste perché le sezioni del PCI erano attive e brulicavano di iscritti e militanti. Eccomi successivamente approdare a Firenze, nella rossa Toscana, per studiare. E li le feste de l’Unita’ erano un appuntamento importante, un evento sempre ricco di ospiti, dibattiti interessanti e di serate musicali. Io mi divertivo a fare la volontaria servendo nei tavoli del ristorante gestito dal partito, il PDS. Ogni anno, con partenza da Firenze in pullman con i compagni della Sinistra Giovanile , per me era tappa obbligatoria andare anche alla chiusura della Festa nazionale de l’Unita’ per sentire il discorso del Segretario nazionale, festa che ogni anno si alternava fra Bologna e Reggio Emilia. Ricordo l’anno in cui il segretario nazionale era D’Alema. Da Firenze preparammo uno striscione con la scritta ” Segretario sei uno splendido quarantenne”, uno scherzo che venne fotografato e mandato in onda in tutti i telegiornali nazionali.
Qualche anno dopo rientrai in Sardegna e divenne difficile confermare la partecipazione alla Festa nazionale. Poi nacque il PD e la Festa de l’Unita’ cambiò nome. Con Veltroni divenne Festa democratica e la prima festa nazionale nel 2008 si svolse a Firenze Non potevo mancare. Visitai la festa e gli stand insieme a Renato Soru, allora Presidente della Regione e oggi segretario regionale Pd. Di quel giorno ricordo che in giro per la festa tutti fermavano Renato Soru per salutarlo, abbracciarlo, scambiare 2 parole. In quel momento Soru era il Presidente di Regione che tutti avrebbero voluto avere.
Dopo anni di stand by sono riandata alla festa nazionale democratica nel 2012 a Reggio Emilia. Da sostenitrice di Bersani non potevo perdere il discorso di chiusura di colui che di lì a pochi mesi sarebbe stato il candidato per riportare il centro sinistra al governo. Ma la storia nel febbraio 2013 ha gelato le aspettative e l’entusiasmo di tanti compagni e militanti come me, che li a Campovolo speravano che un ex comunista riuscisse a vincere nettamente le elezioni per dare all’Italia un governo di sinistra.
In questi ultimi 2 anni la motivazione e la passione politica che mi hanno accompagnato nel periodo in cui per me era vitale andare alla Festa dell’Unita’, si sono ridotte. Per questo saluto con piacere il ritorno alle origini del nome, per me dire “vado alla Festa del’Unita” ha un suono bellissimo , un significato che mi riporta indietro agli anni in cui la politica era qualcosa di nobile e il suo significato aveva un’accezione positiva per tutti. Auspico che questa prima festa de l’Unita’ del Pd Sardegna sia la prima occasione di incontri, dibattiti, e anche di socializzazione, per far rinnamorare le ex pasionarie come me alla politica e al Partito Democratico.
Franca Brotzu, segretario circolo Pd Orgosolo