Il Direttivo del Circolo di Quartucciu vuole portare il proprio contributo al dibattito sulla riforma degli enti locali. Anche in virtù dell’esperienza dei propri componenti, attuali amministratori del Comune, si propone una riflessione su uno specifico argomento del DL “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”.
Nell’ultimo decennio la pianificazione strategica ha acquisito un ruolo importante nelle politiche di indirizzo e programmazione dei comuni. Tuttavia, l’assenza di una normativa di raccordo tra tale strumento e gli altri piani di competenza comunale ha limitato le sue potenzialità poiché, per esempio, gli interventi strategici sono spesso in contrasto con le prescrizioni dei PUC, in gran parte non adeguati a PAI e PPR e pertanto non aggiornati. Anche a causa di ciò, il piano strategico è spesso ridotto dai suoi detrattori a mero documento utile solo a partecipare a bandi di finanziamento.
In definitiva, esso non è ancora unanimemente percepito come lo strumento cardine dell’amministrazione dell’ente locale, al quale tutti gli altri atti e piani devono conformarsi per attuarlo e tradurre i suoi contenuti in azioni amministrative. Il DL affronta questo tema all’articolo 34, comma 2, punta a), laddove indica la pianificazione strategica come la prima funzione della città metropolitana, definendo il piano strategico di sviluppo del territorio metropolitano quale atto d’indirizzo per l’ente. Il punto b) specifica che lo strumento di pianificazione generale della città metropolitana deve essere redatto in coerenza con il piano strategico. Finalmente viene normativamente definita la cogenza e la sovraordinazione del piano strategico rispetto al piano urbanistico, ma ciò avviene limitatamente al caso della città metropolitana.
Il nostro Direttivo suggerisce che tale disciplina sia esplicitata anche per il livello comunale e per tutti i comuni della Sardegna con l’inserimento, nel Titolo IV, Capo I del DL, di un ulteriore articolo che indichi il piano strategico quale atto di indirizzo del comune al quale gli altri atti e piani, a partire dal PUC, devono conformarsi.