Cagliari, 2 marzo 2016 – «È la condivisione del principio elaborato da Renzo Laconi, l’autonomia come strumento di rinascita dell’isola, che può dirigere l’attuale azione politica, così come la difesa della nostra specialità che, a differenza di quello che si racconta, non è al sicuro e le ultime riforme costituzionali rischiano di ridurne il senso e le potenzialità ».
Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau interviene ai lavori del convegno di studi organizzato dal Centro di iniziativa democratica nell’aula magna dell’Università di Cagliari per ricordare la figura del politico sardo nel centenario della nascita.
«Quella di Renzo Laconi è una figura importante nella storia della sinistra sarda italiana – ha sottolineato il presidente nel suo intervento di saluto – uno dei costituenti comunisti che partecipò maggiormente all’elaborazione della Carta Costituzionale, ragione per cui oggi in una fase così delicata di riforme costituzionali, ritengo utile ricordarne l’operato».
Secondo il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda, Renzo Laconi fu per la Sardegna costituente due volte, considerato il fondamentale contributo alla stesura dello Statuto sardo come componente della consulta regionale, e alla sua approvazione definitiva in sede di costituente, in particolare in riferimento alla formulazione dell’articolo 13 nel quale il concetto di autonomia elaborato da Laconi è ben rispecchiato.
«Fu lui – ha ricordato il presidente Ganau – uno dei principali artefici del concetto di autonomia all’interno della sinistra sarda e meridionale. Mentre per tutto il ’45 il PCI sardo rimaneva fermo in posizione di netta chiusura rispetto ad una soluzione autonomistica, Laconi avviava il dibattito sull’autonomia regionale. Non un valore in sé – conclude il presidente Ganau – ma uno strumento per avviare una radicale trasformazione economica e sociale della Sardegna, superando quei limiti che già allora caratterizzavano la nostra isola, la questione agricola e quella energetica, il lavoro, lo spopolamento e l’emigrazioni, temi ancora oggi purtroppo strettamente attuali».