Porto Torres, Soru: “Dopo Eni, governiamo il nostro sviluppo da protagonisti”

La chimica verde: un’alternativa di sviluppo possibile, ma da governare attraverso scelte precise.  E’ quanto è emerso dall’incontro a Sassari promosso dal Partito Democratico ed incentrato sulla scommessa per la riconversione industriale di Porto Torres: dal piano d’investimenti di Matrica al rapporto con il territorio e l’Università, fino alle bonifiche dei circa mille ettari di proprietà della Syndial (Eni).

E’ proprio sull’urgenza delle bonifiche, incluse nel protocollo d’intesa del 2011 fra ENI e la Regione, che sono convenuti i pareri di tutti: la politica, le parti istituzionali e sociali, l’impresa.

Così l’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras:  “Ho iniziato la mia attività di assessore con l’inaugurazione degli stabilimenti di Matrica. Pensavo fosse l’inizio di un processo che sarebbe continuato. Dal protocollo d’intesa del 2011 ad oggi invece sembra esserci stata una fase di rallentamento. Gli aggiustamenti sono sempre possibili”, ha proseguito l’assessore. “E’ negativo però se questo significa ripensare alle risorse che l’Eni aveva stabilito di spendere. Perciò è stato aperto un tavolo con l’azienda per capire come vogliamo continuare ad attuare il Protocolo del 2011”.

L’AD di Matrica Catia Bastioli  ha convenuto sull’importanza delle bonifiche ma ha anche auspicato la nascita di un nuovo clima di fiducia fra industria e il territorio: “E’ da 20 anni che lavoriamo in questo settore e in 20 anni abbiamo fatto passi da giganti”.

Sulla scommessa della chimica verde sono emersi però accenti diversi:  “La RAS crede nella chimica verde”, ha rassicurato l’assessore Piras. “Però su questo occorre che noi come Regione adottiamo normative adeguate, e che l’elaborazione di questo corpus normativo avvenga a livello anche nazionale ed europeo. Sono sicura che il nostro segretario Renato Soru potrà seguire da vicino questi aspetti e il PD potrà portare questa battaglia che contiene delle forti implicazioni di tipo ambientale anche in Europa”

“La storia di ENI in Sardegna è finita”. Sono le parole del Segretario del PD Renato Soru che al termine della serata ha tirato le somme dei ragionamenti fatti.

“Ci sono stati momenti importanti, che però non hanno impedito la smobilitazione di ENI,  momenti di impegno sindacale fortissimo, forse unici in Italia ma che alla fine non sono serviti e oggi dobbiamo riflettere su questo”, ha detto Soru.

Il segretario PD ha quindi esortato a non cadere ancora, come in passato, nell’illusione della monocultura industriale, pur se mediata dal carattere di innovatività. Lo ha fatto guardando ai dati: “Oggi Matrica occupa 130 persone, mentre a Cagliari esiste ed è in crescita un comparto ICT che occupa 5000 persone. Matrica ha impianti bellissimi, ne farà altri altrettanto belli, però questa è la dimensione. Matrica non è la soluzione per Porto Torres, dobbiamo trovare la soluzione fra di noi. Una soluzione che ci veda protagonisti, da subito, con le nostre competenze e i nostri talenti”

“Sono felice che ci sia Matrica e che Porto Torres ripulita e bonificata possa diventare il polo europeo delle biotecnologie. Spero anch’io che in futuro gli studenti vengano in Sardegna perché qui possono trovare le competenze migliori attorno alla biochimica. Ho però il rimpianto che non ci sia stata una politica abbastanza convincente da aver saputo spronare l’università a investire nell’innovazione attorno al tema del digitale, della costruzione di reti, del linguaggio uomo-macchina:  in questo campo, che oggi nel mondo sta esplodendo e trainando le economie, avevamo competenze prima degli altri, avevamo la competenza per governare le reti ed eravamo i quinti al mondo per capacità di traffico internet”.

“Se dobbiamo guardare nuovo modello d’industria, parafrasando l’agenda europea di Juncker dico: economia digitale, cattura della co2, sviluppo delle energie alternative. Abbiamo grandi competenze in Sardegna, ed è questa la risorsa più preziosa che le grandi imprese del mondo digitale vanno cercando in tutto il mondo. Abbiamo perso 10 anni parlando di fenoli. In dieci anni un ragazzo ha fatto il liceo e si è laureato. E allora apriamo nuove facoltà, tagliamo le tasse universitarie, mandiamo i nostri figli a scuola, sviluppiamo conoscenza: perché questa è la nostra risorsa più preziosa e sarà la nostra ricchezza di domani”

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