Istituzione del fondo a sostegno dell’editoria per le minoranze linguistiche

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Francesco Sanna. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SANNA ( VIDEO). Grazie, Presidente. Se stiamo votando lo stesso provvedimento, io non vedo nessun riferimento a minoranze linguistiche dichiarate per nome e cognome; vedo, invece, all’articolo 2 del provvedimento, il riferimento a imprese editrici di quotidiani e periodici espressione delle minoranze linguistiche, quindi non ci sono solo – come è stato detto – i ladini e gli sloveni; ci sono anche i sardi qui dentro e ci sono, a maggior ragione;

quando la legge n. 482, non più tardi di un mese e mezzo fa, ha visto votato dal Consiglio dei ministri, un decreto attuativo dello Statuto, una norma di attuazione dello Statuto sardo, che ha trasferito tutte le competenze in materia linguistica dallo Stato alla regione, la quale regione potrà dunque gestire al meglio anche il passaggio, in dialogo col Governo, su questa delega.

Quindi, io capisco la voglia di aumentare il punteggio su Openpolis, presentando gli ordini del giorno, cosa che fa bene – perché dobbiamo poi anche garantire ai nostri elettori un benchmark di attività parlamentare – ma non si può prendere e alterare, nelle motivazioni degli ordini del giorno, quello che non esiste, cioè che noi stiamo votando una delega al Governo che esclude la Sardegna.

La Sardegna è pienamente ripresa e anche nell’informazione data nell’intervento dell’onorevole Pili, come spesso gli capita in quest’Aula, c’è un’inesattezza di fondo, che ci fa votare male ?

No, a me fa votare bene, mi fa votare come mi ha chiesto il mio Governo, che però – glielo voglio dire, caro sottosegretario Lotti – significa dire, nell’attività di delegazione attuativa – che, all’articolo 2, comma 2, punto 1, tra le imprese editrici di quotidiani e periodici, espressione delle minoranze linguistiche, c’è anche patentemente e pacificamente la Sardegna

 

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