di Matteo Lecis Cocco Ortu
Istruzione, istruzione, istruzione. E ambiente. Dalla chiusura della Direzione Regionale del PD questi i temi su cui il Partito Democratico stimolerà il consiglio regionale e in particolare l’assessore al bilancio Raffaele Paci in vista della discussione della manovra finanziaria della Regione.
Una direzione intensa, iniziata con il completamento della segreteria regionale a cui mancano ancora due componenti che Renato Soru ha proposto di indicare al gruppo di Ignazio Angioni: per il momento ad Andrea Murgia, Luca Clemente, Barbara Argiolas e Mauro Coni si vanno ad aggiungere Maria Francesca Fantato (assessore alle politiche educative, giovanili e sport del comune di Sassari), Romina Mura (deputato e sindaco di Sadali), Carlo Careddu (assessore all’urbanistica di Olbia) e Giuseppe Frau (medico originario di Desulo).
L’illustrazione della finanziara è assegnata al presidente della commissione bilancio Franco Sabatini, peccato non abbia preparato le slide per rendere più chiara l’illustrazione della Delibera del 9 dicembre 2014, n. 49/1 [si trova tutto sul sito RAS].
Alcuni aspetti però sono importanti: l’accensione del mutuo da 600 milioni di € per investimenti e la drastica contrazione di risorse sui settori in particolare della cultura e del turismo. Sull’analisi critica torna nello specifico Andrea Murgia che sottolinea come la Regione abbia necessità di ripensare la sua struttura burocratica (più fondi stanziati per mantenere l’apparato di stipendi pubblici legati all’agricoltura più che alle imprese che effettivamente lavorano la terra ) e il ruolo del suo centro regionale di programmazione (il CRP) pensato negli anni 60 nella fase dell’industrializzazione dell’isola e oggi più impegnato a tentare di evitare che gli assessorati non perdano i finanziamenti europei in essere più che a un effettivo ruolo di programmazione orientata a uno sviluppo strategico dell’isola. L’elenco dei progetti cantierabili da finanziare con i 600 milioni del mutuo sono più un “patchwork di opere pubbliche senza una coerenza strategica nè una visione coordinata”.
Marco Meloni (jr) dopo gli interventi di Gianluigi Piras e Marco Meloni (sr) presenta un ordine del giorno che riprende uno degli impegni che avevamo preso nel programma della Traversata della Sardegna con Thomas Castangia: il diritto allo studio.
Impegna il Partito Democratico della Sardegna attraverso i suoi Consiglieri ed assessori regionali e tutti i rappresentanti nelle istituzioni
a ricercare tutte le soluzioni atte a garantire la copertura totale delle borse di studio per gli studenti idonei iscritti negli atenei sardi adeguate agli importi previsti dal DPCM 390 del 9 aprile 2001, adeguati dal DM n.553 del 14/07/2014;
Impegna la Direzione regionale PD Sardegna
a nominare un gruppo di lavoro interno che analizzando il bilancio trovi la necessaria copertura finanziaria, garantendo che la tutela del diritto allo studio non entri in conflitto con altri diritti fondamentali, e che, sul medio periodo, lavori su una proposta di riforma del settore della formazione, del DSU, del riconoscimento del merito valutando le condizioni di partenza ed all’inserimento lavorativo.
Serviranno circa 25 milioni di euro per coprire tutte le borse di studio per gli studenti che sono idonei a riceverla e per adeguarle alle norme nazionali (per gli studenti fuori sede gli importi delle borse sono anche di 2 mila euro inferiori rispetto a quelle dei loro colleghi delle università del continente: come talvolta ha operato la politica regionale ha utilizzato la nostra autonomia speciale per comprimere i servizi e non per aumentarli).
Il segretario regionale nell’intervento di chiusura non solo ha assunto l’ordine del giorno in un intervento appassionato ma ha rilanciando con la provocazione di investire addirittura 100 milioni del mutuo richiesto in interventi per la formazione dei giovani sardi (dagli asili nido ai piani anti dispersione scolastica fino al diritto allo studio universitario). L’istruzione dovrà essere la leva su cui la nostra regione potrà risollevarsi dalla crisi che sta vivendo e la politica del PD dovrà dimostrarlo con i fatti.
Istruzione e ambiente, ripete in chiusura Renato Soru, perchè “è ancora insipiegabile il motivo della cancellazione della Conservatoria delle Coste“, atto anche simbolicamente contraddittorio per chi dice di voler puntare sul patrimonio ambientale della Sardegna, e che il Partito Democratico ha ancora la possibilità di scongiurare con il passaggio in Consiglio Regionale del disegno di legge che ne propone la soppressione.
Aspettiamo ora i prossimi passi di questa segreteria. A fine mese si organizzeranno due incontri tematici importanti sulla Sanità e sulla riforma degli Enti Locali.
Intanto il nuovo sito del pdsardegna.it sta iniziando a raccogliere i contenuti e ad animare gli spazi dedicati ai circoli: questa piattaforma diventerà la community attraverso cui ogni iscritto ed elettore democratico potrà rimanere informato e aggiornato sulle attività del partito a livello regionale e nelle amministrazioni in cui governa.
Dal 15 gennaio la sede del PD regionale sarà all’angolo tra via Roma e viale Regina Margherita, una scelta questa motivata con forza dal segretario con la necessità di contrarre le spese (in seguito alla fine del finanziamento pubblico dei partiti e della mobilitazione dei partiti di massa può essere più consona una sede con dimensioni più limitate) e di superare quello che è stato un vulnus al momento della fondazione del PD, in cui ex DS e ex Margherita, hanno tenuto i propri patrimoni separati senza farli confluire nel progetto del nuovo partito, creando così una forte asimmetria tra il partito (ad alto tasso di trasparenza e democraticità nell’elezione delle sue cariche) e le fondazioni (con amministratori nominati a vita e con una relazione poco trasparente nei rapporti con il partito stesso e le sue correnti).