di Pietro Cocco
Anche oggi, in un’intervista rilasciata dal capogruppo dell’opposizione Pietro Pittalis, va in scena il capovolgimento della realtà, che pretende di attribuire al centro sinistra i difetti e le inadempienze ampiamente esibiti dal centro destra nel suo quinquennio di legislatura.
Pittalis accusa l’attuale giunta di fare annunci, dimenticando i risultati ottenuti in soli nove mesi di legislatura del centro sinistra: dalla cancellazione delle sanzioni previste per lo sforamento 2013 al superamento stesso del Patto di Stabilità, con l’impiego immediato di tutte le risorse liberate all’interno della finanziaria, anche quelle di derivazione europea grazie all’introduzione del metodo di programmazione unitaria che finanzia immediatamente la compartecipazione: una manovra che porterà benefici tangibili e immediati all’economia della Sardegna, rimasta immobile negli anni di Cappellacci con finanziarie di galleggiamento.
Riferendosi al passato Pittalis parla poi del “patto scellerato” siglato nel 2006 da Renato Soru con il Governo Prodi. Dimentica che proprio quell’accordo, col via libera alla modifica dell’articolo 8 dello Statuto, ha dato alla Sardegna il diritto ad una maggiore compartecipazione alle entrate fiscali riscosse in Sardegna con un vantaggio quantificato tante volte anche nei documenti di programmazione della giunta di Cappellacci.
Lo stesso Cappellacci, purtroppo tardivamente e solo dopo le dimissioni del governo Berlusconi, ha difeso la nuova legge sulle entrate ovvero proprio quegli accordi del 2006 che oggi Pittalis tanto per fare un po’ di confusione denuncia.
Se Cappellacci e la sua maggioranza e quindi anche Pittalis avessero pensato che la nuova legge sulle entrate non era conveniente per la Sardegna ne avrebbero chiesto la cancellazione e non la sua difesa, seppure in ritardo.
Quanto alla rivendicazione dei contenziosi così orgogliosamente esibita dagli esponenti della maggioranza di allora, basta ricordare che sarebbe stato sufficiente dare impulso agli accordi già recepiti per portare a regime, sin dal 2010, la nuova compartecipazione alle entrate. Una colpevole inerzia che la stessa Corte Costituzionale ha rilevato nel 2012, affermando chiaramente che nell’applicazione del nuovo articolo 8 “non erano necessarie ulteriori norme di attuazione”.
Nella sua intervista Pittalis attacca anche il PPR, affermando in modo del tutto infondato che si tratti di uno strumento discrezionale perché basato sulle intese. Peccato che anche questo maldestro tentativo di discredito si scontri con la realtà dei fatti, ampiamente verificabile dalla lettura dell’articolo 5 delle norme di attuazione del PPR, dal quale emerge in maniera limpida come le intese tra comuni e Regione fossero solo una delle modalità di attuazione del Piano, e come non comprendessero in alcun modo forme di accordo con i privati per il conseguimento di finalità diverse dagli obbiettivi di tutela ben delineati nel PPR.
Quella di Pittalis insomma è una rappresentazione farsesca della realtà, l’ennesimo tentativo di riscrittura della storia degli ultimi dieci anni dell’autonomia nel tentativo dare dignità ad una legislatura disastrosa e inconcludente come quella di Cappellacci. A noi il compito di lavorare per i sardi, a loro quello di continuare a fare l’unica cosa che sanno fare: chiacchierare.
Pietro Cocco
Capogruppo PD in Consiglio Regionale