(tiscali notizie)
Salvatore Demontis, consigliere regionale del Partito Democratico, spiega al microfono di Monica Magro, le principali modifiche volute dal Pd alla Legge edilizia in discussione in Consiglio regionale. L’esame – interrotto venerdì per la visita istituzionale del presidente della Camera Laura Boldrini – proseguirà a ritmo serrato nei prossimi giorni. Una pausa utile per ricordare la linea messa a punto nella direzione del Pd di venerdì 13 a Oristano. “In realtà – spiega Demontis – il Pd ha discusso, come fa sempre, in maniera aperta e molto partecipata. Faccio solo notare che il dibattito della Direzione di venerdì scorso, che ha preceduto il dibattito in Aula della legge, ha visto 35 interventi, con la partecipazione della maggioranza e della minoranza del partito. Siamo arrivati a una linea comune che peraltro è molto gradita al presidente Pigliaru”.
Ma quali sono le modifiche che il Pd ha apportato al testo della Giunta regionale e che dovranno essere ora approvate dall’Aula? “Le principali modifiche riguardano per esempio i centri storici, meglio ancora: le zone A”, spiega Demontis. “Concordiamo che gli incrementi all’indice medio di zona, recepiti dal Piano Particolareggiato del Centro Storico, possano e debbano essere eseguiti. Introduciamo anche una novità molto importante, che è l’intervento di ristrutturazione edilizia conservativa, che consentirà molti interventi nei centri storici. Quindi non è vero che tendiamo a bloccare gli interventi edilizi, che semplicemente dovranno essere compatibili con gli strumenti urbanistici”.
“Abbiamo discusso dell’agro (le zone E) – continua l’esponente dei democratici – nelle quali si ripropone, nelle more dell’approvazione della legge Urbanistica, un lotto di salvaguardia che è quello dei 3 ettari già sperimentato nel Ppr. Questo limite riguarda l’edilizia residenziale, evidentemente: non ci stiamo riferendo alle attività connesse alla conduzione agricola del fondo. C’era poi l’incremento volumetrico nei 300 metri dalla linea di battigia, il famoso 25% per le strutture turistico-ricettive. Il Partito democratico propone che la questione venga trattata con più attenzione nella legge Urbanistica, per vedere caso per caso quali sono gli interventi che realmente possono dare un beneficio socio-economico alla nostra Isola”.
Ma qual è lo scenario a cui cerca di arrivare la legge edilizia? “Intanto – chiarisce Demontis – la legge propone anche un’altra cosa, che è determinante e centrale, anche questa discussa nella direzione regionale del Partito Democratico: una norma di accelerazione e semplificazione nell’approvazione dei Puc. Perché è questo il punto centrale: é una novità assoluta nello scenario regionale, ed è quello che avrebbe dovuto fare il centrodestra nei cinque anni precedenti. E che non ha fatto”.
“La legge – continua il consigliere regionale – è emergenziale evidentemente, serve per cercare di dare non sviluppo, ma occupazione temporanea a un settore che è in crisi. Emergenziale e quasi obbligata dall’inerzia avuta del centrodestra nel precedente mandato. Perché se il centrodestra non avesse ostacolato, così come ha fatto, l’approvazione dei Piani Urbanistici Comunali, non ci sarebbe stato bisogno né allora del ‘Piano Casa’, né oggi degli incentivi che dà questa legge. Il Puc adeguato al Ppr, definisce tutti gli spazi in cui un imprenditore può investire senza alcuna difficoltà, con linee di indirizzo certe. Questo doveva fare il centrodestra e questo non ha fatto, e ha grandissime responsabilità in questo senso”.
Qual è la replica all’opposizione, che attacca dicendo che la legge è troppo ingessata e che non aiuta l’economia? “Rispondo che è l’opposizione che ha ingessato l’economia nel precedente mandato”, dice Demontis. “In nome di uno sviluppo, che non c’era e che non poteva esserci con la legge 4 (il cosiddetto ‘Piano Casa’, che era invece solo occupazione temporanea), ha ostacolato, con la linea politica di tutto il mandato, l’approvazione dei Piani Urbanistici Comunali. Faccio solo notare che una volta approvato il Puc, il Ppr in un certo senso sparisce, non ha più influenza su tutta l’estensione dei Piani Urbanistici comunali. Quindi rispondo che quelle dell’opposizione sono scuse banali: non hanno fatto quello che dovevano“.