“La ricerca della verità sulle cause del tragico disastro del traghetto Moby Prince compie un passo importante con l’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta, approvata oggi dall’Assemblea del Senato all’unanimità”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, subito dopo l’approvazione della proposta di legge che istituisce l’organo di indagine sul rogo della nave passeggeri in cui persero la vita 140 persone il 10 aprile 1991, in seguito alla collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada di Livorno.
“A distanza di 24 anni le Istituzioni dimostrano concretamente la loro vicinanza ai familiari delle vittime, approvando un atto su cui mi ero espresso più volte in passato, nella convinzione che il Parlamento debba utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione per contribuire a fare luce su un capitolo della nostra storia con troppi punti oscuri”, ha detto Grasso, dopo le dichiarazioni di voto dei partiti in Aula. Per il PD era intervenuto poco prima il senatore sardo Silvio Lai: “È inutile ricercare a 24 anni di distanza la verità su questa strage? Assolutamente no, lo Stato non può dimenticare nessuno dei suoi figli e per questo, per il rispetto che si deve ai familiari delle vittime, la si deve non solo cercare ma anche trovare. E la politica, accertando responsabilità e dando risposte, può scrivere una pagina positiva, grazie all’unità e al consenso manifestato da tutti i gruppi per l’istituzione della Commissione”.
“Non può essere sufficiente infatti la conclusione processuale di questa vicenda, che ha attribuito tutto a un errore umano. Senza le manomissioni che sono state fatte e accertate dopo il disastro, la verità sarebbe già emersa. Ora a questo ci penserà la Commissione, alla cui istituzione il Pd dà il suo sì più convinto”.
I sardi che persero la vita nella tragedia furono 30, compreso il comandante della nave e sua moglie. “Non possiamo che essere felici -commenta Luchino Chessa, figlio del comandante Chessa e portavoce dei familiari delle vittime – Siamo pieni di entusiasmo per il cambio di rotta della politica. Ora realmente possiamo dire che le istituzioni si avvicinano a noi familiari e supportano la nostra ricerca della verità. Il nostro compito sarà quello di dare il massimo contributo, sia umano che tecnico, ma anche quello di vigilare che tutto vada avanti secondo le linee che la Commissione si dovrà dare”. Chessa ringrazia i senatori che hanno votato, preparato il testo unico “in questi ultimi giorni hanno dato un contributo a smuovere una situazione che stava diventando stagnante”