Montecitorio, al via la discussione sull’Italicum: le voci dei deputati sardi

Al via nell’aula della Camera la discussione generale sulla legge elettorale. Presenti gli iscritti a parlare in discussione generale, in tutto 20: fra questi il deputato sardo del PD e componente della Commissione Affari Costituzionali Francesco Sanna. “In tanti tempi i governi si sono fatti carico della necessità di intervenire sulle riforme istituzionali, e la legge elettorale è fra le più importanti”: Sanna ha iniziato così la sua discussione,  citando un passaggio della relazione introduttiva di Massimo D’Alema all’atto della presentazione del ddl che nel 1999 proponeva un percorso innovativo di riforme durante il suo governo.   Ha poi ricordato la regola scritta nella carta di intenti di Italia Bene Comune, in cui si vincolava risoluzione di ogni controversia relativa “ad atti rilevanti” ad una votazione a maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari. “Io penso che questo nel mio partito sia avvenuto”, ha detto Sanna, parlando di “discussione aperta” e “trasparente” su un testo che avrà un uso flessibile , che favorirà l’evoluzione “verso il bipartitismo”.

Fra le voci critiche, quella di un altro deputato sardo, Marco Meloni, che nei giorni scorsi è tornato a commentare l’ultimo sondaggio Ipsos sull’Italicum per il Corriere della Sera: “Nonostante l’indefessa opera di persuasione dei vertici del governo e di un certo numero di professori-militanti, la grande maggioranza degli italiani rimane testardamente affezionata a questa strana idea di voler scegliere direttamente i parlamentari”. 

“Sono convinto che il Partito Democratico, il Parlamento e in ogni caso ciascun singolo parlamentare abbiano il dovere di fare tutto il possibile per riconsegnare ai cittadini questo fondamentale diritto democratico. Mi auguro che la prossima settimana questa battaglia possa essere vinta”, chiude l’esponente dell’area Letta. “Altrimenti, non ci sono alternative: continuerà”.

L’esame dell’Italicum entrerà nel vivo martedì mattina, quando saranno sottoposte al voto dell’Assemblea di Montecitorio le pregiudiziali di costituzionalità e di merito.

 

 

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