La storia della Sardegna antica approda oggi in uno dei templi della cultura italiana, l’Accademia dei Lincei: è in corso a Roma, nella prestigiosa sede di Palazzo Corsini, la giornata di studio dal titolo “I riti della morte e del culto di Monte Prama – Cabras” organizzata dall’Accademia Nazionale in collaborazione con l’Università degli Studi di Sassari. L’obiettivo dell’evento è quello di raccontare davanti al mondo accademico nazionale i risultati del progetto “Archeologia di Monte Prama” avviato nel 2014 e ancora in corso, portato avanti dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano e dalle Università di Cagliari e Sassari.
L’apertura dei lavori è stata affidata a Massimo Carpinelli, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Sassari, alla Presidenza dell’Accademia Nazionale dei Lincei e alla relazione introduttiva dell’ archeologo Mario Torelli. Saranno presenti anche il delegato del’Rettore dell’Università di Cagliari Giovanni Melis e gli archeologi Emerenziana Usai e Alessandro Usai della Soprintendenza archeologica cagliaritana, Attilio Mastino, Raimondo Zucca, Salvatore Rubino, Paolo Bernardini e Raimondo Zucca dell’Università di Sassari, Gaetano Ranieri dell’Università di Cagliari.
Questa mattina all’Accademia dei Lincei era presente anche Francesca Barracciu, Sottosegretario del Ministero per i Beni, le attività culturali e il turismo; durante il suo intervento ha lanciato una singolare proposta: “I Giganti di Monte Prama – come ha scritto anche in una nota sul suo profilo Facebook – sono ormai il simbolo del Popolo Sardo. Per questo, ho detto (in modo semi serio), che potrebbero addirittura sostituire i 4 Mori nella nostra bandiera. Che ne dite?”.