“Il PD Sardegna si intesta questa battaglia e la presenterà al presidente Renzi affinché diventi una vertenza nazionale”. Sono le parole pronunciate oggi dal Segretario regionale del partito Renato Soru, davanti alla delegazione dei lavoratori di Ottana Polimeri, a Cagliari per richiamare l’attenzione delle istituzioni regionali sulla situazione dello stabilimento nuorese che produce PET, a rischio chiusura. “Ci impegneremo e mi impegnerò io personalmente affinché Palazzo Chigi si occupi di questa vicenda, per arrivare al rilancio di una filiera importante per il nuorese”, ha detto Soru. Il Segretario regionale promette di sollecitare il Governo “entro la settimana”. L’occasione potrebbe essere proprio quella della direzione nazionale del 7 agosto, con il focus sulla vertenza SUD. “Il Partito avvierà in questi giorni una riflessione importante, dobbiamo porre la massima attenzione a contrastare- laddove possibile- la desertificazione industriale nell’Italia Meridionale e insulare: e ad Ottana è possibile farlo”.
Anche a livello regionale, Soru auspica rapidità e compattezza: “Abbiamo fiducia nell’azione dell’esecutivo regionale. E cercheremo il coinvolgimento più ampio degli alleati, in modo che diventi una battaglia di tutto il centro sinistra sardo”. Il Segretario PD ha parlato anche del revamping degli impianti di Sarroch per la produzione di paraxilene e delle prospettive di integrazione degli impianti Saras con quelli di Ottana. Una sfida complessa, “che non esclude in prospettiva la possibilità del biopet, ma sapendo che oggi il mercato è altrove”.
Infine il Segretario PD ha parlato di un nodo cruciale per lo sviluppo dello stabilimento di Ottana: il prezzo dell’energia. La soluzione? “Bisogna staccare lo stabilimento dalla centrale ex Eni e metterlo in condizione di accedere all’energia a prezzi di mercato”, ha detto Soru. Ad oggi, Ottana vive il paradosso di una situazione quasi unica in Italia: “E’ uno dei pochi luoghi nel paese dove la concorrenza dell’energia elettrica non è arrivata e lo stabilimento non può comprare l’energia da altri fornitori”.