(La Nuova Sardegna)
SASSARI. «Giampaolo Manunta ha usato termini offensivi e decisamente fuori luogo. Del quale sono convinto debba scusarsi. E che non hanno aiutato nessuno. E sicuramente non il sindaco Sanna che evidentemente voleva difendere».
Non sembrano parole di rito ma un sentito invito alla ragionevolezza quello di Gianpiero Cordedda, che in replica alle esternazioni del consigliere comunale Idv ha firmato a quattro mani col segretario cittadino Fabio Pinna una lettera durissima («Manunta ha parlato di modi mafiosi da parte di alcuni, per favore non scherziamo»). Invito che il segretario provinciale estende immediatamente a tutte le parti sedute intorno al bellicoso tavolo delle trattative. Il sindaco di Banari infatti, secondo ottima tradizione giaguara (della stessa corrente era il suo predecessore Lorenzoni, dimessosi proprio per l’esplosione della “guerra delle primarie”) è uno che i panni sporchi è abituato a lavarli dentro le stanze delle segreterie di partito. Ed è fortemente convinto: «Che il sale della politica sia trovare le soluzioni».
E quindi, dopo le bastonate a Manunta, «che comunque mi sento di rappresentare nel momento in cui affrontiamo i problemi della coalizione, e con cui sono sicuro avremo un proficuo dialogo», arrivano le bacchettate a tutti gli altri: sindaco, giunta, consiglieri comuali. E anche i membri del circolo cultural-politico Intregu, che pure molto peso hanno avuto nella sua elezione alla carica di segretario, e che con la loro nota critica nei confronti dell’operato del sindaco hanno dato fuoco alle polveri dell’ennesima polemica.
«Sia chiaro – spiega Cordedda – lungi da me negare la libertà di parola, soprattutto a un circolo culturale fatto da più anime come Intregu, e soprattutto se le parole sono stimoli programmatici o spunti di riflessione. Io però penso che quello che manca al partito democratico in questo momento, e intendo a tutto il partito, sia l’abitudine a discutere dei problemi nelle sedi opportune, e in quelle sedi trovare le soluzioni».
Insomma, bene i rilievi all’attività della giunta, ma non ora, e non a mezzo stampa. «Ci troviamo davanti a un quadro frammentato – spiega il segretario – a livello locale, regionale e nazionale. Di grandi opportunità ma altrettanto grandi complessità. In più Sassari deve ancora smaltire le scorie di primarie molto sentite, svoltesi senza l’ombrello di una segreteria provinciale e cittadina, in quel momento non in carica. Un filtro che è mancato, che ora c’è e che è indispensabile sia per una parte che per l’altra».
Meno discussioni insomma, almeno pubbliche. «Ci sono i luoghi giusti per trovare le soluzioni a tutto – sottolinea Cordedda –. Anche se devo dire che c’è comunque stato, anche a fronte di una dialettica molto accesa, un comportamento rispettoso delle istituzioni da parte di tutti. Manunta sbaglia a parlare di un Pd che si mette di traverso, tutte le sedute del consiglio e delle commissioni comunali si sono sempre svolte regolarmente proprio perché garantite dalla presenza in aula del gruppo consiliare del Pd. E nessuna delle proposte presentate dalla giunta comunale, in consiglio e nelle commissioni, è stata mai bloccata dai consiglieri del Pd. Certo nessuno vuole negare che c’è un rapporto da ricomporre, un fiducia che ora manca e che deve essere ricostruita tra il sindaco e la sua giunta e la parte maggioritaria del gruppo consiliare. Ma posso assicurare che tutti vogliono una soluzione. Per il bene della città e del partito democratico. Grande, complesso, litigioso, ma anche vivo più che mai e capace di trovare la strada giusta».