La Provincia del Medio Campidano taglia sulle spese per il trasporto degli studenti disabili e si leva la protesta. Esprime “vivo disappunto”, a nome delle famiglie e dei cittadini del territorio del Medio Campidano “e forte preoccupazione per la delibera adottata recentemente dal Commissario Straordinario della Provincia del Medio Campidano, che dal mese di gennaio 2015, taglia il servizio trasporto gratuito per gli studenti con disabilità, assicurato dall’amministrazione provinciale dal 2006”, il consigliere regionale della Sardegna Rossella Pinna (Pd), che critica aspramente il taglio del commissario provinciale, Pasquale Onida, adducendo motivazioni come il “contenimento della spesa”. Motivazioni secondo la Pinna che “non possono giustificare provvedimenti che colpiscono le fasce più deboli della società, penalizzate da politiche locali che dimostrano insensibilità nei confronti di quanti avrebbero invece bisogno di azioni concrete”. Il ricorso a giustificazioni di carattere finanziario secondo l’esponente del Pd sardo “appaiono poco convincenti anche alla luce delle delibera della Giunta regionale del 12 settembre scorso che ha reso disponibile 5 milioni di euro e l’assegnazione alla Provincia del Medio Campidano e 110.568 euro per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità. Il secondo motivo è “la disposizione dello stesso commissario con la quale aumenta notevolmente la retribuzione di posizione e l’indennità di risultato ai dirigenti di una provincia ormai svuotata di procedimenti e servizi”.
Rossella Pinna sostiene che “tagliare il servizio ai disabili è contro ogni ragionevole principio: sono anche i valori costituzionali ad imporre la doverosità della tutela dei soggetti disabili, garantendo l’accesso all’istruzione sotto ogni profilo, anche attraverso il trasporto.Giova ricordare che anche il Consiglio di Stato e la giurisprudenza costante nel riconoscere il trasporto gratuito, pregiudiziale per ‘l’effettività di godimento del diritto allo studio costituzionalmente riconosciuto’ ribadiscono che tale obbligo è posto in capo alle Province”.
“Non condivido affatto la decisione del Commissario, che con un atto grave e sconsiderato –conclude la Pinna -, mette a repentaglio la prosecuzione della frequenza scolastica per 21 ragazzi con bisogni speciali, ed è venuto meno ad una competenza obbligatoria dell’ Ente, cioè assicurare i servizi strumentali all’integrazione”.