Il barracello del futuro è destinato a diventare un professionista della sicurezza territoriale, capace di intervenire in contesti diversificati in collaborazione con i comuni e le autorità di pubblica sicurezza.
E’la finalità della proposta di legge presentata questa mattina dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale Pietro Cocco e dai consiglieri regionali Piero Comandini (Pd) e Daniele Cocco (Sel), primi firmatari.
Quello dei barracelli, ha dichiarato in apertura Pietro Cocco, “è un corpo che ha una grande storia in Sardegna e la nostra proposta inserisce in questa tradizioni alcune innovazioni importanti: fra tutte la definizione di polizia locale con competenza su tutto il territorio regionale, la professionalizzazione degli operatori e l’estensione dei compiti istituzionali”.
Il ruolo delle compagnie dei barracelli, ha poi sottolineato Piero Comandini, “è più attuale che mai perché già oggi, di fatto, svolgono nella nostre campagne e soprattutto nelle zone interne attività importanti che vanno potenziate: difesa e salvaguardia del territorio, prevenzione degli incendi, dell’inquinamento e del dissesto idro-geologico in collaborazione con altre autorità regionali e nazionale”.
Dopo 27 anni, ha aggiunto il consigliere del Pd, “c’era la necessità di modificare in modo radicale le legge istitutiva introducendo in modo particolare nuovi requisiti di accesso al corpo e di progressione interna e percorsi di formazione professionale”.
All’incontro ha partecipato anche Giuseppe Vargiu, presidente dell’Unione Barracelli, che ha ringraziato i i rappresentanti delle istituzioni regionali per aver voluto coinvolgere la categoria. “Siamo 5300 in tutta l’Isola suddivisi in oltre 150 compagnie-ha detto Vargiu-ora in qualche modo siamo solo vedette ma sappiamo di poter fare molto di più per garantire la sicurezza delle nostre campagne con una presenza ancora più costante sul territorio ed un ruolo che, con la nuova legge, potrà essere molto più incisivo.”
Oltre ai finanziamenti dei comuni, le spese della compagnie dei barra calli sono coperte dalle Regione con uno stanziamento di circa 4.5 milioni l’anno, confermato nella finanziaria 2015. La somma comprende sia le spese generali e di funzionamento, sia le premialità che vengono assegnate a ciascuna compagnia sulla base di una valutazione quantitativa e qualitativa dei servizi svolti.