Referendum trivelle, il commento del segretario regionale

Cagliari, 18.04.2016-  “Questo referendum era sbagliato, nel metodo e nel merito. Il mancato raggiungimento del quorum consegna un messaggio chiaro alla politica: su tematiche così tecniche occorre decidere nelle sedi e con gli strumenti più adatti. Banalizare è sempre un errore, anzitutto perché mortifica la partecipazione popolare, che invece dobbiamo animare e sostenere con forza”. Così il Segretario regionale del PD Renato Soru all’indomani del voto sulle trivelle.

“Il quesito referendario non riguardava le trivelle, perché tutti sanno che le nuove perforazioni sono vietate. Piuttosto, l’occasione del voto si è caricata in questi mesi di significati diversi, che nulla hanno a che fare con la discussione sulle scelte energetiche del paese. Si è trattato di una sorta di sondaggio sul governo nazionale, al quale io, da ambientalista convinto, ho scelto di non partecipare, proprio perché non è attraverso questa strada che riusciremo a costruire la transizione verso un futuro rinnovabile nel nostro paese”.

“La politica ha il dovere di prendere posizione e di decidere, ma nei modi e nelle sedi preposte: il dialogo tra Governo centrale e Regioni in sede di Conferenza Stato-Regioni avrebbe evitato il ricorso alle urne attraverso un referendum dispendioso e strumentale”.

“Per la Sardegna non cambia nulla”, conclude infine il Segretario regionale del Partito Democratico: “La direzione del Pd sardo è stata la prima a mettere nero su bianco l’impegno per un futuro Carbon Free, in anticipo sulle scadenze europee del 2040. Proseguiremo con convinzione in questo tracciato”

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