“Con le riforme non si costruisce consenso ma si apre la strada al cambiamento”. Parola di Ettore Rosato, capogruppo PD alla Camera dei Deputati, ospite ieri di un’iniziativa del partito a Cagliari per parlare di delle ultime riforme messe in campo dal Governo, ma anche di Legge di Stabilità e di prospettive per il paese. Una sorta di anticipazione della grande manifestazione che il 5 e 6 dicembre vedrà impegnato il PD nei banchetti in mille piazze italiane, comprese quelle della Sardegna, per illustrare nel dettaglio ai cittadini tutte le iniziative dell’esecutivo Renzi.
Una strada faticosa, quella scelta dal Governo, ma obbligata: “Stiamo rispondendo a una domanda di modernizzazione attesa da troppo tempo nel paese”, spiega Rosato, che a proposito dell’agenda sulle riforme aggiunge: “Se penso alle nostre riforme, non ce n’è una perfetta. Però le riforme perfette sono rimaste tutte nei cassetti, mentre noi le abbiamo fatte: dalla scuola alla pubblica amministrazione, dalla legge elettorale alla riforma della Costituzione”.
“Oggi abbiamo iniziato la discussione sulla riforma costituzionale: è il primo passaggio confermativo del testo approvato al senato poi tra 3 mesi ce ne sarà un altro alla Camera ed infine e ad aprile approveremo in via definitiva al Senato” dice Rosato. “Se guardiamo a quel testo pensando a cosa aveva scritto il CdM, troverà molti cambiamenti rispetto a come lo avrebbe voluto Matteo Renzi ed è così perché è stato fatto un grande lavoro di mediazione al suo interno. E tuttavia”, prosegue “io ci trovo tutte le cose che abbiamo scritto nelle tesi dell’Ulivo del 2005. Ci trovo le cose che Nilde Iotti diceva nel 1979 e ci trovo la fatica di una battaglia politica del centro sinistra degli ultimi vent’anni: la fine del bicameralismo , il Senato delle Regioni e delle autonomie, l’abolizione del Cnel, la riduzione dei parlamentari”.
Rosato si sofferma anche sulla riforma della scuola ( “Gioverà ai nostri studenti, dando continuità didattica all’insegnamento”)e su quella della Pubblica amministrazione: “Un provvedimento strutturale importantissimo, di cui vedremo gli effetti nei prossimi mesi e che renderà il nostro paese più moderno. Una riforma che tocca tanti aspetti dell’organizzazione pubblica, e che riguarda tanto le graduatorie nazionali per i dirigenti delle Aziende sanitarie, quanto l’accorpamento delle forze di polizia, il Numero Unico per le emergenze, la Conferenza unificata dove ci sarà un unico rappresentante dello Stato, la digitalizzazione della Pa che incide profondamente, semplificandoli, nei rapporti fra imprese e cittadini col soggetto pubblico. Un percorso lungo che richiede decreti legislativi ma cambierà il paese e contribuirà in modo significativo al taglio della spesa”.
Infine sulla Legge di Stabilità: alle perplessità della Commissione Europea sull’abolizione della Tasi Rosato risponde: “La casa di proprietà è l’investimento medio delle famiglie italiane. Contrariamente a quanto accade in altri paesi d’Europa da noi l’82% delle famiglie possiede una casa. Ed è proprio qui che c’è stato un incremento fortissimo di tassazione negli ultimi anni, a fronte di un progressivo indebolimento del mercato immobiliare e dell’edilizia. Attenzione: abbiamo destinato 3 miliardi e 700 mil su questa partita, una cifra importante ma nell’economia di una manovra da 29 miliardi”.
“Infine, quando si parla di legge di Stabilità non dobbiamo dimenticarci degli oltre 16 miliardi serviti per disattivare le clausole di salvaguardia, senza i quali avremmo assistito all’aumento di iva e accise. Siamo riusciti a impedirlo e ad impostare una manovra virtuosa, che aiuta il Pil, combatte l’evasione e libera risorse per investimenti”.
“Questa è una legge di stabilità equilibrata e prudente, che guarda al futuro con realismo ma che investe anche sulla speranza”, conclude Rosato.