Cagliari, 28 nov. (Adnkronos) – “La Sardegna deve andare oltre la sentenza dell’8 gennaio 2013 della Corte Europea dei Diritti dell’uomo che ha condannato lo Stato Italiano per violazione dell’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo, censurando i trattamenti inumani derivanti dall’accertata condizione di sovraffollamento delle carceri”. Lo afferma Piero Comandini (Pd), consigliere regionale della Sardegna, spiegando “che nonostante la condanna della Corte e i vari appelli del Presidente della Repubblica la situazione penitenziaria non è cambiata e la Sardegna ha raggiunto limiti massimi”.
Il consigliere del Pd sostiene che nelle carceri sarde si registra un costante aumento di reclusi che aspettano mesi per un primo giudizio “portando ad un sovraffollamento delle strutture penitenziarie, causando un collasso sulla dotazione di beni indispensabili, e molte strutture rischiano la chiusura”. Per quanto riguarda il personale della Polizia penitenziaria Comandini sostiene “che affinchè tutto possa funzionare al meglio è necessario potenziare il corpo di Polizia Penitenziaria e definire gli incarichi dirigenziali degli Istituti isolani attestato che, cinque Direttori gestiscono 12 Istituti comprese tre ex Colonie Penali, Mammone, Isili e Is Arenas”.