Sclerosi Multipla, Cani (PD): “Serve un centro di riferimento nel Sulcis Iglesiente”

“Dalla Regione serve una maggiore attenzione per il Sulcis Iglesiente in materia di sanità, e nello specifico per le persone costrette a convivere con la sclerosi multipla“. Con questo appello il deputato PD Emanuele Cani si è rivolto al Presidente della Regione Pigliaru e all’assessore alla Sanità Arru. “Il territorio della provincia di Carbonia Iglesias ha, purtroppo, il primato dell’incidenza più alta di persone affette da sclerosi multipla”, ha spiegato Cani nella sua lettera.”I dati del Sulcis Iglesiente sono tutt’altro che confortanti: la malattia, caratterizzata da un disturbo infiammatorio cronico del sistema nervoso centrale, capace di degenerare in forme di disabilità gravi, colpisce 210,4 persone (le donne in misura decisamente maggiore) su 100 mila abitanti”.

Un tasso di prevalenza ben più elevato rispetto a quello (già notevole) registrato nelle altre due aree della Sardegna finora esaminate, ovvero il Centro e il Nord Ovest che contano, rispettivamente, 157 e 102 ammalati su una base sempre di 100 mila abitanti. Dati che emergono da uno studio compiuto dai medici e ricercatori del Centro sclerosi multipla dell’ospedale Binaghi insieme alla Divisione neurologica del Brotzu, al Dipartimento di salute pubblica dell’Università di Cagliari e quello di Epidemiologia e statistica medica dell’Università di Pavia.

“Proprio alla luce di questi dati è necessaria una riflessione seria ed è doveroso avviare una discussione per far sì che si possano trovare soluzioni ai problemi delle persone costrette a fare i conti con la malattia”, spiega Cani. “Da tempo proprio queste persone sollecitano la possibilità di avere un punto di riferimento nella propria zona che possa evitare le periodiche trasferte a Cagliari. Tra le richieste anche quella di creare, nel territorio, un vero e proprio Centro di riferimento per l’assistenza ai pazienti, composto da tutte le figure professionali in modo da evitare i viaggi ai malati che hanno difficoltà a muoversi e sentono più di altri la fatica degli spostamenti, anche quando essi sono minimi” .

“Non si tratterebbe di un “doppione” -spiega Cani-ma di  una struttura in grado di affiancare il Centro Regionale di Cagliari e dare la possibilità ai ricercatori  di conoscere meglio il territorio per provare a capire come mai sia quello con l’incidenza più alta di una malattia che – fatta l’eccezione della Sardegna – è diffusa con maggiore prevalenza nelle altitudini elevate. Per questo motivo è necessario, sin da subito, avviare un processo di discussione e concertazione, anche alla luce della riorganizzazione del sistema sanitario, per far sì che nel Sulcis Iglesiente venga affrontato questo delicato e importante problema”.

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