Ripartire dal territorio, dal rilancio e dall’integrazione fra le reti del trasporto pubblico locale, da un grande piano dei trasporti regionale, in grado di disegnare una Sardegna più coesa al suo interno e più vicina al resto del continente, anche attraverso una nuova legge sulla continuità territoriale marittima e con il recupero delle tratte di continuità aerea 2. E’ la linea tracciata dal segretario regionale del Pd, Renato Soru, in chiusura dell’incontro a Cagliari organizzato dalla Segreteria del PD con il responsabile trasporti del partito Mauro Coni, i maggiori esperti sulle tematiche dei trasporti nell’isola, politici, amministratori, rappresentanti delle aziende di trasporto pubblico locale e del sistema portuale ed aeroportuale della Sardegna. Presenti, fra gli altri, anche l’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana, e l’ex assessore della giunta Soru Sandro Broccia.
“I piccoli paesi li dobbiamo lasciare soli? Si può immaginare una Sardegna solamente concentrata sulle aree urbane? Oltre la metà dei sardi vive in paesi sotto i 3000 abitanti, è a loro che dobbiamo pensare quando affrontiamo il tema della gestione integrata dei trasporti” ha detto Soru, riprendendo un appassionato intervento del professor Francesco Annunziata dell’Università di Cagliari.
“Concentriamoci anzitutto sulle cose che possiamo risolvere noi, localmente. Ormai da diversi anni ci sono state trasferite le responsabilità delle ferrovie della Sardegna. Il trasporto pubblico dentro i confini dell’isola è affare nostro, tutto quello che facciamo dipende da noi e siccome molto rimane da fare concentriamoci su questo”, ha detto il Segretario PD. A tal proposito Soru ha ricordato alcune delle iniziative prese durante gli anni della sua amministrazione, come la sostituzione di 400 pullman di linea con modelli di avanguardia con standard di emissione E 5. Oggi- ha suggerito il Segretario PD- è possibile replicare quel modello attraverso un’operazione di leasing le cui rate potrebbero essere coperte dai risparmi ottenuti dal minor costo delle manutenzioni. Ancora, sul tema della metropolitana di superficie e del trasporto cittadino: “Non perderei un minuto a darne la responsabilità alle aziende municipalizzate sia a Sassari che a Cagliari”.
Dai ragionamenti emersi nel corso degli interventi, Soru ha tratto ancora spunto per un elenco di cose da fare subito. Fra queste, priorità assoluta è una legge sulla continuità territoriale marittima: “Se l’avessimo avuta Berlusconi nel 2009 non avrebbe potuto fare quello che ha fatto, ovvero privatizzare Tirrenia e consegnarle una nuova convenzione da 70 milioni di euro all’anno fino al 2020”. L’impulso per la proposta di legge può arrivare direttamente dalla Sardegna, attraverso un ordine del giorno “voto” del Consiglio Regionale, che chieda al Parlamento italiano di approvare una legge sulla continuità territoriale marittima. Prendendo spunto dagli scenari di concentrazione proprietaria in atto nella CIN, Soru ha poi sollecitato una rapida ridefinizione degli oneri di servizio: “Non mi preoccupa il monopolio, purché sia regolamentato. In un regime di continuità territoriale la qualità e la tipologia dei servizi dipendono strettamente dalla regolamentazione: e dunque che tipo di navi vengono impiegate, che velocità hanno, quale è la loro frequenza, che prezzi fanno, per i passeggeri e per le merci. Forse non dovremmo aspettare il 2020 per ridefinire questi aspetti”.
In chiusura Soru ha ribadito la sua visione critica sull’attuale impianto della continuità territoriale aerea e sulla tariffa unica estesa ai non residenti per nove mesi all’anno. “La continuità territoriale 2 fu una conquista importante che oggi non c’è più, mentre i collegamenti con Roma e Milano ci costano quarantaquattro milioni di euro all’anno: è la cifra che sacrifichiamo per la tariffa unica”.