(La Nuova Sardegna)
CAGLIARI. L’interruzione di trattamenti terapeutici salvavita a una cinquantina di talassemici in cura all’ospedale Microcitemico di Cagliari è segnalata dalla consigliera regionale del Pd Rossella Pinna in un’interrogazione al presidente della Giunta e all’assessore alla Sanità.
Secondo quanto riferisce l’esponente della maggioranza, la Asl 8, a differenza di altre aziende sanitarie, ha sospeso per ragioni di costi – come disposto dall’Aifa – le autorizzazioni per le tarapie «combinate o sequenziali alternate» che consentono di eliminare il sovraccarico secondario di ferro, causato dalle ripetute trasfusioni, in talassemici intolleranti alle terapie classiche con singolo ferrochelante.
«Mi preoccupa che motivi legati al contenimento della spesa sanitaria prevalgano sul diritto alle cure delle persone», spiega Pinna. «Ciò che a me sta a cuore sono le gravi ripercussioni sulla salute dei malati sardi, che si vedrebbero costretti o ad accollarsi il costo delle terapie salvavita o a rinunciare a curarsi per motivi economici, con le gravi conseguenze che ne deriverebbero. Per questi motivi chiedo un intervento dell’assessore alla Sanità».
A segnalare il problema sono state le associazioni di pazienti «Thalassa Azione onlus», «Talassemici sardi» e Fondazione Giambrone, spiegando che le terapie interrotte sono fondamentali per la sopravvivenza e per il miglioramento della qualità della vita.