“L’imponente esercitazione militare in corso nel Mediterraneo, denominata Trident Juncture 2015, coinvolge tutto il territorio e il mare della Sardegna. Chiediamo alla ministra Pinotti di venire subito a riferire in Aula per conoscere non solo quello che sta succedendo, ma anche quali siano gli effetti che ancora una volta questa grande esercitazione produrrà nei confronti dell’isola Sardegna, del suo ambiente e della sua economia”. Lo chiedono, in una nota congiunta, i senatori sardi Silvio Lai (Pd), Luciano Uras (Sel) ed Emilio Floris (Forza Italia) che dicono di “ben comprendere il valore politico di quanto sta accadendo in ragione delle tensioni che insistono sul Mediterraneo, la tragedia Siriana, il dilagare dell’Isis, il coinvolgimento diretto della Russia nelle attività militari di contrasto al Califfato”.
“Abbiamo scritto – riferisono i tre senatori sardi – al presidente dell’Assemblea Parlamentare Nato, al presidente della delegazione Parlamentare Italiana On. Manciulli, perché riteniamo che Governo Italiano, la Nato e i parlamentari Nato, Regione e Autonomie locali, debbano trovare una sede dove questi argomenti vengano discussi e affrontati con la necessaria trasparenza ed urgenza“. “La Sardegna non può pagare un prezzo così alto per la difesa della comunità internazionale ed essere trascurata dallo Stato. Vogliamo sapere dal Governo a che punto sia l’attuazione dell’articolo 14 dello Statuto Speciale e lo stato delle procedure di successione della Regione nella proprietà di ogni bene immobile dismesso dall’originaria finalità istituzionale e di difesa militare; vogliamo sapere quali siano gli interventi programmati di bonifica ambientale dei territori compromessi. Infine – hanno concluso i parlamentari sardi – vogliamo conoscere i termini del confronto tra Governo e Regione per il riconoscimento delle condizioni di svantaggio dovuto allo “Stato di insularità” e alla mancata piena applicazione dell’articolo 8 dello Statuto in materia di entrate, essendo tali argomenti non più disgiunti dal complesso delle relazioni istituzionali connesse, anche, agli obblighi iniqui sopportati dalla Sardegna in relazione ai doveri di difesa della nazione”.