Vertenza Sardegna, il Governo si impegna sull’agenda per il rilancio dell’isola

Alla fine è arrivato, e all’ unanimità,  il si  alla Camera sulla mozione presentata dai deputati sardi del PD riguardante la “Vertenza Sardegna“. Sì anche alle altre mozioni relative agli interventi in favore della Sardegna, tranne quella della Lega.

Il Governo, che ha dato il proprio parere favorevole in Aula risulta impegnato: “A superare le criticita’ esistenti, tenendo nel debito conto gli interessi territoriali in base anche al principio della leale collaborazione tra enti e comunque nel pieno rispetto degli interessi di cui e’ portatrice la Regione autonoma della Sardegna ; a prestare un’attenzione ‘particolare’ in termini di assunzione di responsabilita’ e di riconoscimento delle specificita’ della realta’ e delle problematiche della Sardegna, affinche’ possano essere superate ed orientate ad una valorizzazione delle vocazioni principali dell’isola stessa; ad inserire nell’agenda dei lavori del Governo la questione Sardegna, anche attraverso l’istituzione di uno specifico tavolo di lavoro congiunto Stato-regione per l’esame urgente delle vertenze ancora aperte e per definire, in particolare, tutte le iniziative utili a garantire la loro risoluzione in tempi certi”.

Le reazioni

Emanuele Cani: “Il Parlamento ha approvato all’unanimita’ e con il parere favorevole del Governo le mozioni che riguardano la cosiddetta Vertenza Sardegna. Si tratta di un fatto positivo per la nostra Isola e per le numerose vertenze che caratterizzano i territori. La Sardegna da tempo deve fare i conti con una serie di situazioni che necessitano soluzioni con atti concreti importanti. Dalla disoccupazione alle persone costrette a vivere con gli ammortizzatori sociali, dalle vertenze industriali ancora aperte all’approvvigionamento energetico per il mondo produttivo, alle infrastrutture, compreso il sistema dei trasporti e dei collegamenti”.
“L’atto approvato dal Parlamento e’ sicuramente importante e fondamentale per rafforzare queste richieste. Sia chiaro non e’ la soluzione dei problemi  ma un tassello importante in una vertenza piu’ complessiva che merita risposte concrete e immediate. Compito del Parlamento e dei parlamentari sara’ quello di vigilare che quanto inserito e indicato nella mozione trovi un’applicazione concreta e faccia partire quel processo necessario per trovare una soluzione ai problemi dei territori”.

Romina Mura: “E’ la geografia della Sardegna, il suo essere isola che ci rende disponibili e pronti a divenire snodo strategico di connessione tra il nord Europa e la sponda sud del Mediterraneo. E’ questo il senso della mozione Pd che chiede al Governo di lavorare per strutturare e potenziare i naturali corridoi fisici della Sardegna. Questo anche per non dover rinunciare ai 26 milioni di euro di finanziamento Ue da usare entro il 2020. Nella mozione chiediamo che l’Isola diventi un laboratorio di sperimentazione di fonti energetiche e la restituzione di parte del territorio oggi sotto servitu’ militari”.
“Ritengo che rispetto alla grande operazione che questo Governo sta portando avanti di cambiare pelle al nostro Paese, la Sardegna e il Mezzogiorno siano un tassello fondamentale su cui intervenire. Bene la decisione del nostro presidente di Regione e del presidente del Consiglio Renzi di avviare, da settembre, un tavolo per trovare soluzioni a quelle vertenze storiche della nostra Regione che come e’ accaduto per le regioni del sud sono state spesso retrocesse per l’inerzia e l’incapacita’ dei governi e che sono proprio quelle regioni che, invece, stanno avendo un ruolo decisivo nelle politiche di accoglienza di chi scappa da guerre e poverta’. La Sardegna accetta con coraggio la sfida al cambiamento puntando sulla sua specificita’ di regione autonoma che non significa privilegio, ma consapevolezza di essere isola al centro del Mediterraneo, quindi opportunita’ per una nuova politica euro-mediterranea che potrebbe cambiare l’importanza del Mediterraneo stesso in termini di relazioni e di scambio. In particolare penso ai servizi logistici che sono il 13% del pil nazionale e che potrebbero divenire la nostra specializzazione produttiva. Sardegna dunque come punto strategico di collegamento tra la Lombardia e la Tunisia, tra la Baviera e il Marocco. Snodo fondamentale di quel 19% di traffico mondiale che passa per il Mediterraneo”

Caterina Pes: “Una vera e propria agenda politica per la Sardegna che individua le criticita’ dell’isola e traccia un percorso di uscita dalla crisi: questo il significato della mozione che ha appena incassato l’ok della Camera e che i parlamentari sardi del Pd hanno voluto con forza proporre all’attenzione del Governo. Ora ci aspettiamo che l’esecutivo parta dai nostri punti, dalle priorita’ che abbiamo indicato, per aprire un tavolo di lavoro che, in maniera concreta, porti a buon esito le principali emergenze che affliggono l’isola. Lo stesso premier Renzi, nella recente visita in Sardegna , ha dato la sua disponibilita’ per l’apertura di alcuni tavoli su problemi principali contenuti anche nel nostro documento”.
“Le questioni toccate dalla mozione vanno dalla vertenza entrate alla questione energetica, fino al deficit infrastrutturale e nei trasporti- spiega Pes che continua- Senza dimenticare le servitu’ militari e la lotta alla dispersione scolastica, uno dei fattori che frena lo sviluppo della nostra Regione”.
“Una Regione che, in virtu’ di questa specialita’, deve sapersi rimettere sui binari della crescita rivendicando i suoi diritti dallo Stato ma anche assumendosi la responsabilita’ di individuare il percorso migliore per invertire la rotta: questo puo’ essere il punto di partenza”.

Francesco Sanna: “La Sardegna è l’unico pezzo d’Italia dove non è disponibile il metano. È possibile far fare a questo pezzo d’Italia, con grande vantaggio del resto d’Italia, un salto accelerato nel tempo, facendo in cinque anni quello che il resto del Mezzogiorno ha fatto in cinquanta anni, semplicemente, come sosteniamo nella nostra mozione, iniziando dalla Sardegna a fare quello che ci chiede l’Europa sul versante della nuova utilizzazione del modo di trasportare e usare il metano; non attraverso l’espansione reticolare dei gasdotti, che creano i vincoli geopolitici che oggi conosciamo, ma attraverso l’utilizzazione del gas naturale liquido. Sembra una cosa che attiene alla tecnologia, attiene, in realtà, alla possibilità di avere immediatamente sviluppo, lavoro e innovazione tecnologica in una terra che è disponibile a diventare la prima isola verde del Mediterraneo e dell’Italia”.

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