Audizione della commissione paritetica Stato-Regione

Sono proseguite nella Prima commissione del Consiglio regionale le audizioni sull’esame del Disegno di legge n. 176 “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna” approvato dalla Giunta lo scorso 15 gennaio. Questa mattina sono intervenuti nel parlamentino dell’Autonomia, presieduto da Francesco Agus (Sel), i quattro componenti la commissione paritetica Stato-Regione per l’attuazione dello Statuto di Autonomia.
I primi ad essere ascoltati sono stati i due componenti di nomina regionale, Mario Scano e Alessandro De Martini, seguiti dal presidente Francesco Sanna (deputato del Pd)  e da Ilenia Ruggiu, entrambi di nomina statale.
Al centro del confronto l’opportunità di eventuali norme di attuazione dell’articolo 3 dello Statuto sardo in ordine alle funzioni in materia di ordinamento degli Enti locali ed alla luce della clausola di “auto qualificazione” contenuta nel comma 5 dell’articolo 1 della legge n.56, cosiddetta Legge Del Rio, entrata in vigore l’8 aprile 2014 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni) che ridisegna confini e competenze dell’amministrazione locale.
Il presidente della commissione paritetica, Francesco Sanna, ha a questo proposito dichiarato che non sono state presentate proposte in tal senso da parte dei rappresentati della Regione e, nel corso del suo intervento, Mario Scano ha sostanzialmente escluso la necessità di procedere con nuove norme di attuazione evidenziando come risulti chiaro che la Regione debba legiferare nei limiti indicati dalla costituzione e dalla legge quando questa è definita “grande riforma di carattere sociale e economico” (così si autodefinisce la legge Del Rio al comma 5 dell’articolo 1).
Ulteriori approfondimenti hanno riguardato le divergenze tra  quanto disposto dalla legge De Rio e quanto previsto nel Disegno di legge della Giunta, il n. 176, a proposito della delimitazione delle aree metropolitane. Divergenze definite “forti e consistenti” da Ilenia Ruggiu che ha confermato il rischio che tale divergenza possa essere oggetto di impugnativa da parte del Governo e definita, qualora la legge fosse approvata, in sede di contenzioso costituzionale.
Il presidente della Prima commissione, Francesco Agus, a conclusione delle due distinte audizioni ha sottolineato la complessità dei temi legati alla riforma delle autonomie locali ed in particolare per quanto attiene le Province ha evidenziato la non applicabilità in Sardegna di alcune disposizioni contenute nella legge Del Rio. A questo proposito, la commissione ha dunque avanzato la richiesta al presidente della commissione paritetica, Francesco Sanna, perché interloquisca con la presidenza del Consiglio dei ministri in merito all’applicazione alla Sardegna dei principi di “grande riforma” contenuti nella legge Del Rio e quindi vincolanti ai sensi dello Statuto sardo.
In riferimento alla procedura d’urgenza (articolo 102 del regolamento consiliare) accordata dalla conferenza dei capigruppo ad un provvedimento in materia di Enti locali che arriverà all’esame dell’Aula il prossimo martedì, Francesco Agus ha dichiarato: «Il senso della proposta avanzata da tutti i capigruppo del Consiglio, che prevede il commissariamento delle province esistenti, va nel verso del garantire il pieno rispetto delle norme nazionali in materia di Enti locali e la piena salvaguardia delle irrinunciabili prerogative statutarie»

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