Energia, il manifesto Dem: “Entro il 2040 la Sardegna libera dal carbone”

(sardiniapost.it)

“Sardegna carbon free 2040“. Ovvero, energia prodotta con un mix di metano e fonti rinnovabili, senza più combustibili fossili, ma anche riduzione delle emissioni di CO2 ed efficientamento energetico. Su questi quattro binari scorre il manifesto politico del Pd, pensato dalla segreteria di Renato Soru nel solco del nuovo Piano regionale di settore (Pears) che la giunta di Francesco Pigliaru ha deciso di scrivere.

Al 2040 mancano 35 anni che, detti così, sembrano un’infinità. Ma presuppongono che l’Isola tagli col proprio passato del carbone, di cui in Voyage en Sardaigne ne parlò per primo il generale piemontese Alberto La Marmora, ed era il 1875. Ma si tratterà pure di cambiare rotta rispetto al presente termoelettrico, “fatto di impianti vetusti (uno ad Assemini e due a Portoscuso), i quali permettono di esportare una quantità di energia pari al 40 per cento dei consumi, senza alcun beneficio per le bollette di famiglie e imprese”, si legge nel documento “Sardegna carbon free 2040″, scritto al Lazzaretto di Cagliari il 18 aprile scorso.

E se sul percorso della metanizzazione c’è il punto zero dei 400 milioni che il Pd vuole chiedere allo Stato per compensare la diseconomia del gap energetico (leggi qui la proposta), gli altri tre versanti d’azione sono più autonomi. Intanto: sulle energie rinnovabili l’inversione di tendenza scritta nel manifesto Dem riguarda l’organizzazione degli stessi impianti verdi. “Coprono il 37 per cento dei consumi elettrici, ma sono gestiti da logiche centralizzate senza alimentare un significativo autoconsumo locale e risultano totalmente slegati dal sistema produttivo e dal fabbisogno regionale“. Il fotovoltaico pare l’emblema di questa debolezza strategica: “L’1 per cento degli impianti realizzati nell’Isola – si legge ancora – detiene il 70 per cento della potenza prodotta. E in pochissimi casi ne sono proprietari gli imprenditori sardi”.

Per quel che riguarda il CO2, con Sardegna carbon free 2040, il Pd vuole anticipare di dieci anni gli obiettivi dellaEnergy road map 2050 dell’Unione europea. Il che vuol dire riduzione delle emissioni in una forbice compresa tra l’80 e il 95 per cento rispetto al 1990. Ma “se entro il 2020 non impostata una politica ad hoc”, scatteranno le sanzioni e per il CO2 che finirà nell’aria, i costi delle cosiddette emission trading saranno ancora più onorosi.

Sull’efficientamento energetico, altro obiettivo di Ue 2050, il Pd ha calcolato che la Sardegna, solo intervenendo negli edifici pubblici, potrebbe ridurre i consumi di un Tera giga, cioè un ottavo dell’energia prodotta. E anzi: lunedì, nella Direzione regionale del partito, il suggerimento dei Dem alla Giunta sarà proprio quello di investire nell’efficientamento una parte di quei 700 milioni di mutuo previsti dalla Finanziaria 2015.

Poi ecco la nuova frontiera della smart grid: significa costruire una piattaforma che distribuisce energia in base al reale fabbisogno. Ma nel pacchetto di “Sardegna Free Carbon 2040″ c’è pure la mobilità sostenibile, altro tassello che si interseca con la riduzione dei costi energetici e punta sul minor impiego delle auto privato a favore di soluzioni come lo car sharing (condivisione della macchina).

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