Comandini–Sabatini : Salvaguardiamo le professionalità nel Poligono del Salto di Quirra

“In futuro occorrerà puntare ad attività compatibili con la ricerca civile e militare”

Il mancato rinnovo del contratto tra il Ministero della Difesa e l’agenzia della Nato Namsa, per le attività che i dipendenti di Vitrociset assicurano all’interno del Poligono Interforze di capo San Lorenzo, deve trovare una soluzione positiva a livello Nazionale, intraprendendo un’azione di riconversione e ripresa delle attività all’interno del poligono, scongiurando così la perdita di posti di lavoro in un territorio già colpito da una difficile crisi economica e sociale. Le attività dei tecnici della Vitrociset sono altamente specializzate e garantiscono, oltre alla manutenzione ordinaria degli impianti anche l’assistenza ai radar, come abbiamo potuto constatare in una recente visita da parte di una delegazione di Parlamentari e Consiglieri Regionali del PD. Non vorremmo che, in una fase così delicata che negli ultimi anni ha visto il Poligono al centro di indagini da parte della Magistratura di cui è necessario porre la parola fine e conoscere una volta per tutte la verità, si giocassero partite romane che in un breve tempo potrebbero portare allo smantellamento progressivo di tutte le attività presenti nel PISQ con gravi conseguenze occupazionali per i territori dell’Ogliastra e Sarrabus-Gerrei. Questo, alla luce anche di quanto sta capitando in altre regioni d’Italia, quali l’Umbria e soprattutto la Puglia, dove si sta realizzando un importante distretto aereospaziale in cui Finmeccanica ha già trasferito attività che prima venivano svolte a Quirra, o in Piemonte dove verrà realizzato un centro europeo di manutenzione, revisione e riparazione di tutti gli F35 in forza alla Nato, e che vede quindi la Sardegna fuori da ogni ragionamento in questo settore. Noi riteniamo invece che, all’interno di una graduale dismissione delle servitù militari, con le bonifiche necessarie per la salvaguardia dell’ambiente e della salute, si debba puntare con decisione a difendere tutte le professionalità e competenze che in questi anni sono maturate e, con esse gli investimenti e le infrastrutture realizzate, con il mantenimento del Poligono Interforze di Quirra, attraverso attività compatibili con la ricerca civile e militare, realizzando un Polo Aereospaziale dove tutte le maestranze della Vitrociset troverebbero la loro naturale collocazione, così come altre piccole e medie imprese del settore metalmeccanico. Perché, altrimenti si rischia che oltre il danno ci sia anche la beffa, dopo anni in cui la Sardegna ha pagato un prezzo altissimo in termini di servitù militari oggi, in una nuova frontiera di ricerca aereospaziale civile e militare, con notevoli investimenti europei in questo settore, si possa essere superati da altre regioni più attente e lungimiranti, pur avendo nel Poligono strutture e professionalità acquisite nel corso degli anni.

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