Cultura e istruzione : Lirico: il Pd bacchetta Zedda (L’unione sarda)

Si vedranno oggi in teatro alle 11,30, dopo due anni e mezzo (l’ultima volta fu il 21 luglio 2012, giorno in cui Rossella Urru rientrò in Sardegna dopo la prigionia). Sarà un incontro teso: da una parte i segretari delle otto sigle sindacali che rappresentano i dipendenti della più grande azienda culturale dell’isola, dall’altra il sindaco Massimo Zedda, presidente del Teatro lirico e, in mancanza di un sovrintendente, amministratore. Con lui i componenti del comitato d’indirizzo. I LAVORATORI Il punto all’ordine del giorno è uno solo: lo stato dei conti economici del Lirico. Secondo Zedda, in cassa non ci sono soldi perché «nel 2014, al Lirico, si è speso troppo» e per questo, a ieri, i 350 lavoratori, di cui 221 a tempo indeterminato (ovvero 70 orchestrali, 59 coristi, 50 fra elettricisti, macchinisti e costumisti, 40 amministrativi) e gli altri con contratti a termine, non avevano ancora ricevuto gli stipendi di gennaio. Non bastasse, a surriscaldare gli animi è anche la reazione del sindaco alle critiche dei sindacati di due giorni fa, con la minacciosa evocazione dell’ipotesi che il Comune si «sganci» dal Lirico, ovvero azzeri gli stanziamenti a suo favore. IL COMUNICATO Un’uscita che non è piaciuta al Pd, principale partito della maggioranza su cui si regge la Giunta comunale: il segretario cittadino Nicola Montaldo e il capogruppo in Consiglio Davide Carta ieri hanno diffuso un comunicato stampa in cui invitano Zedda a «ridurre i toni polemici», sottolineando che «l’unica cosa di cui c’è bisogno è adoperarsi nell’interesse del futuro della Fondazione e della tutela dei posti di lavoro dei dipendenti e delle loro retribuzioni, uscendo dalla logica di contrapposizione». SHARDANA Seguono due inviti, sempre rivolti al sindaco, che sembrano sconfessarne in pieno la linea. Primo, Zedda dovrebbe «adoperarsi urgentemente perché il Teatro possa presentare la rendicontazione del progetto Shardana, e affinché il Comune possa procedere urgentemente al pagamento dei 400 mila euro dovuti»: la somma è un anticipo del contributo regionale da un milione e 410 mila euro stanziato per rappresentazioni di un anno e mezzo fa; anticipo incassato dal Comune ma non ancora girato al Lirico. ANNO IN CORSO Secondo: «È doveroso, come già deliberato in un ordine del giorno votato all’unanimità da Consiglio comunale, che il Comune progressivamente riporti all’anno di competenza il pagamento del contributo per il Teatro lirico». Dal 2006, infatti, il Comune versa il contributo «a consuntivo», quindi un anno dopo.

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