Deposito scorie, il no corale dell’isola. Galletti: “Terremo conto della contrarietà dei sardi”

Cagliari, 07.04.2015- “Il nostro è un no deciso alle scorie”. A dirlo con chiarezza è stato  il presidente della Regione Francesco Pigliaru, in un incontro col Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, ospite d’onore in mattinata ad un convegno su tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile presso la Fondazione Banco di Sardegna. “Confermo il sentimento della comunità sarda su questo argomento e quanto personalmente ho dichiarato in Consiglio regionale. Sulla Sardegna grava già il peso eccessivo delle servitù militari: il deposito delle scorie sarebbe una nuova servitù che non vogliamo”.

Una posizione analoga era stata espressa poco prima di Pasqua dall’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano, in una lettera inviata ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico: “È impensabile che la Sardegna, già gravemente penalizzata a causa degli oneri eccessivi rappresentati da Servitù Militari che occupano oltre 35 mila ettari di terreno, per la già grave situazione di crisi economica e di difficoltà nei trasporti e per i pericoli legati al trasporto dei materiali radioattivi via mare, possa essere ritenuta sede del deposito. La Sardegna ha già dato fin troppo” aveva affermato l’assessore.

Sulla stessa linea d’onda il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, che oggi nel suo messaggio di saluto al Ministro ha affrontato anche il tema dello sviluppo sostenibile dell’isola, in rapporto alle bonifiche industriali, al piano dei rifiuti ed al consumo di suolo: “In Sardegna, più che altrove, non dobbiamo più permettere la contrapposizione tra diritti inalienabili, come quello alla salute e ad un ambiente salubre a quello del lavoro”.

Riguardo al deposito per le scorie nucleari, Ganau ha chiarito: “Oggi siamo un popolo consapevole e le palesiamo la nostra indisponibilità a farci carico di quella che sarebbe un’ altra intollerabile servitù”.

Appena una settimana fa, era stata la maggioranza di centro sinistra in Consiglio Regionale a ribadire il no alle scorie, con una mozione che richiamando il referendum popolare del 2011 e la specificità statutaria sarda impegnava il presidente della Regione ad avviare un leale confronto con Roma, finalizzato a far chiarezza sul tema. Gli esponenti del centro sinistra avevano richiamato i principi cardine del programma di governo regionale, basati “sulla salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico della Sardegna”, sottolineando che portare le scorie nell’isola equivarrebbe ad un gravissimo danno per l’economia regionale.

Durante il convegno cagliaritano il Ministro Galletti ha ribadito che l’individuazione del sito per il deposito unico non è stata ancora effettuata, e che in ogni caso si terrà conto della contrarietà delle popolazioni locali nella scelta finale: “Non c’è un territorio candidato naturale”, ha esordito Galletti, allontanando l’idea dell’ineluttabilità della scelta legata all’isola:”Rispetto ad altre zone, anzi, la Sardegna ha un problema in più che che è quello del trasporto. Quindi ha i pro e i contro come tutte le altre aree prese in considerazione”.

Il Ministro ha poi ribadito che quello per la scelta del deposito unico delle scorie è un procedimento lungo e complesso, che vedrà esito non prima dell’inizio dell’anno prossimo. “In questo momento si sta concludendo il procedimento per l’individuazione di tutti i siti adatti in Italia, dopo di che ci sarà una fase di confronto pubblico della durata di 4 mesi, al termine del quale sarà organizzata la conferenza nazionale“, nella quale “se alcuni comuni vorranno ospitare il sito perché oggi è sicuro e porta posti di lavoro e ricerca, si sceglierà il sito. Se non ci dovessero essere popolazioni o comuni interessati allora ci sarà la nomina di un comitato interministeriale che deciderà il sito”.

 

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