“A qualche giorno di distanza dalla grave ondata di maltempo che ha colpito la Sardegna ed in modo particolare quei territori che ancora stavano ricostruendo i danni causati dall’alluvione del 2013, credo sia giusto dire, anche ascoltando le testimonianze e i vissuti personali di chi ha subìto danni in prima persona, che in questa grave circostanza l’apparato costituito dalla Regione Sardegna con il coinvolgimento della Protezione civile, dell’Assessorato dell’Ambiente, dei Sindaci ha dimostrato un elevato grado di professionalità e competenza, in grado di evitare il precipitare degli eventi con disastri peggiori.” Lo ha detto il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Pietro Cocco, commentando i fatti verificatisi in Sardegna in occasione della recente calamità e che ha visto un importante dispiegamento di uomini e mezzi per mettere in sicurezza persone e territori. Aggiunge Antonio Solinas, presidente della commissione Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità: “Queste ore hanno visto per la prima volta in attività il Centro funzionale decentrato della Protezione civile che ha svolto il compito di coordinare una imponente struttura d’intervento con grande professionalità, ed hanno dimostrato l’importanza della proposta contenuta nella legge sull’edilizia della premialità per chi si trasferisce da una zona a rischio”. Ora però si deve pensare al futuro imminente: “Occorre impostare e portare avanti il lavoro più articolato e difficile della mitigazione del rischio, causato e accumulato per via di una annosa e sregolata speculazione e dall’assenza di una pianificazione attenta e responsabile, sotto il profilo urbanistico e della salvaguardia della popolazione. Servono regole chiare e molto rigore. Gli strumenti esistono, a partire dal nostro piano paesaggistico regionale. Ma alcune norme devono essere cambiate, come quelle che hanno impedito la costruzione di un ponte più alto sul rio Siligheddu, come ho avuto modo di verificare all’interno della Commissione difesa dell’ambiente che presiedo”.
In queste ore la stessa sorte è toccata alla sud della Francia, dalla Corsica sino a Nizza in poche ore si sono concentrate le precipitazioni di un mese intero: “Il bilancio di danni e morti che tristemente ci giunge dal sud della Francia e dalla Corsica ci fa comprendere quanto impegno, silenzioso e fattivo, abbia animato la difesa della Sardegna, dei suoi abitanti, dei suoi paesi e delle sue città, dal maltempo nei giorni scorsi”. Ha detto il deputato Francesco Sanna, della Prima Commissione di Montecitorio competente anche in materia di Protezione Civile. “”Si è visto molto bene il coordinamento tra i livelli istituzionali responsabili a livello centrale e la Regione, egregiamente e personalmente guidata dal suo Presidente Francesco Pigliaru. Si sono visti i sindaci sul pezzo, resistere alla superficialità di alcuni primi commenti, usare i poteri urgenti di ordinanza quando andavano usati, guidati dalla prudenza nel chiudere le scuole e dalla responsabilità nel riaprirle subito allo scampato pericolo”.
Intanto dopo le notizie che sono arrivate da Olbia, oltre che da altri comuni dell’isola, è necessario che il governo intervenga immediatamente con tutti gli strumenti possibili per fronteggiare una situazione di totale emergenza. “La Regione e la protezione civile hanno già inviato uomini e mezzi per aiutare la popolazione in difficoltà e per coadiuvare in particolare il comune di Olbia nelle delicate operazioni di messa in sicurezza- ha detto il senatore Silvio Lai– avevamo accolto con soddisfazione l’impegno del governo ma è inutile sottolineare che bisognava intervenire con la massima urgenza e ben prima. Ora – conclude Lai – non è il tempo delle polemiche ma dell’emergenza e delle risposte immediate. Per questo motivo chiediamo al governo di agire al più presto e di dare ad Olbia e alla Sardegna tutto il supporto necessario, sia in termini economici che di uomini e di mezzi. Non potranno mancare nella prossima legge di stabilità le risorse sul fondo per le emergenze per questa alluvione, non si potranno aspettare due anni inutilmente.”