Entrate e scuola, positivo confronto a Oristano tra il Pd e Pigliaru (tiscali notizie)

Confronto franco “in un rapporto di crescente fiducia reciproca” tra il Pd e il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che ha partecipato alla direzione del partito lunedì sera ad Oristano dicendosi “contento di aver partecipato e aver ascoltato tutti gli interventi, che contribuiscono al programma della giunta. Abbiamo bisogno di idee, di critiche”.

In apertura di discussione il segretario Pd, Renato Soru, ha posto sul tavolo i temi del dibattito: tra questi la vertenza entrate, “vogliamo capire dov’è finita” ha detto Soru e il ridimensionamento scolastico, su cui il segretario ha posto un ambizioso obiettivo per il partito: “Vogliamo fare della Sardegna la regione più istruita d’Italia”.

Dopo gli interventi di numerosi esponenti democratici (tra gli altri le parlamentari Caterina Pes e Romina Mura, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e il suo predecessore Giacomo Spissu, i consiglieri regionali Salvatore Demontis, Valter Piscedda, il sindaco di Thiesi Gianfranco Soletta, il presidente dell’Anci Sardegna Pier Sandro Scano) il confronto è stato chiuso dal segretario Soru e dal successivo intervento del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

INDEBITAMENTO E VERTENZA ENTRATE – Sul tema dell’indebitamento e delle entrate, definito da Soru il nodo centrale, il ragionamento è partito da un interrogativo: “Quante sono le entrate per il 2015?” ha chiesto Soru. “I consiglieri regionali e i nostri assessori ci devono portare questi numeri. Lo stato ci deve 600 milioni di entrate e non li abbiamo ancora chiesti, intanto ci stiamo indebitando per 700 milioni. È facile indebitarsi, è più difficile restituire quei soldi”. Il segretario ha anche sottolineato che una“deroga” al risanamento dei bilanci regionali può risultare convincente a patto che il mutuo da 700 milioni che si va a contrarre abbia il carattere dell’equità rispetto alla distribuzione territoriale, dell’accortezza rispetto alla destinazione delle risorse (da spendere secondo un carattere di “necessità” e “urgenza”, individuato dai comuni) e del metodo, privilegiando lo strumento del Fondo Unico per i comuni rispetto a quello dei bandi a sportello: “Il Fondo Unico è giusto – ha detto Soru – perchè è fatto di diritti, non di amicizie. Aiuta tanto tutti. Quei soldi che lo stato ci deve possono servire per i comuni della Sardegna. Io voglio rappresentare un partito che si fida dei sindaci della Sardegna”.

Su questo punto Pigliaru ha aperto alla massima condivisione: “Programmiamo questo mutuo per fare cose veramente importanti, progetti strategici. Ci stiamo lavorando, li renderemo trasparenti, non c’è un assessore che sta lavorando per conto suo, non c’è la furba discrezionalità di qualcuno. Poi c’è un problema di territorio, dove non dobbiamo ragionare comune per comune”. Il presidente della Regione ha anche spiegato che “il mutuo serve per investimenti strutturali, qualcosa in più di quello fatto nel passato recente. Bisogna che questi investimenti riguardino il riassetto idrogeologico. In tempi di crisi è ragionevole che la Regione si indebiti per far correre l’economia. Spendendo bene. Quando non c’è crisi è il settore privato quello trainante ma adesso tocca a noi, tocca al pubblico trainare la Sardegna. Sulla finanziaria è giusto pretendere documenti più chiari, per questo dobbiamo rivederci”.

DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO – Sull’altro tema all’ordine del giorno Soru ha sottolineato ancora una volta la condivisione con l’impostazione dell’esecutivo in merito all’obiettivo dell’innalzamento della qualità e dell’efficienza del sistema scolastico. “Bene facciamo – ha detto il segretario del Pd sardo – prima di vedere le scuole chiuse, a chiedere, a pretendere un’idea di scuola, un’idea di istruzione. Noi non vogliamo passare come quelli che chiudono le scuole, vogliamo passare come quelli che le aprono, che combattono la dispersione, che combattono la disoccupazione. Prima liquidare le istanze delle piccole comunità solo perchè qualcuno abita in città si dovrebbe contare sino a 10, poi sino a 100 poi sino a 1000 e pensare di parlare il giorno dopo. Io non mi rassegno allo spopolamento”.

“Col progetto ‘Iscola’ – ha detto Pigliaru – abbiamo messo a disposizione delle scuole 23 milioni, partendo dagli edifici scolastici, questa cosa è tanto più importante nel momento in cui stiamo facendo ridimensionamento scolastico. E’ un segnale per dire che dobbiamo ragionare come territori, se c’è qualche km da fare facciamolo”. “Vogliamo partire dalla scuola, dalle buone cose fatte dalla giunta Soru – ha aggiunto il presidente della Regione – magari con più risorse e realizzando un progetto completo. La dispersione inizia nell’incertezza su dove andare, quindi dobbiamo migliorare l’orientamento, l’alfabetizzazione informatica sopratutto per gli insegnanti che non sono nativi digitali come gli studenti. Dobbiamo decidere, capire, provare a cambiare lo stato dello spopolamento che va avanti impietosamente”.

Infine il desiderio, sia del Pd che del presidente della Regione, di replicare il confronto su altre tematiche: “Spero che Pigliaru oltre a partecipare a questa direzione possa in futuro partecipare alle altre direzioni e fare la tessera del pd. I nostri dibattiti sono sereni, imprevedibili, leali”, ha detto il segretario Soru. “Sono contento di aver partecipato e aver ascoltato tutti gli interventi, che contribuiscono al programma della giunta. Abbiamo bisogno di idee, di critiche”.

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