Sette tavoli tematici per trovare le vie d’uscita dalla crisi. La “fabbrica delle idee” del Partito Democratico ha iniziato a lavorare questa mattina poco dopo le 11 nei saloni del palazzo Boyl di Milis, nell’Oristanese.
Ambiente e urbanistica, Sanità e sociale, Cultura, istruzione, Diritti di cittadinanza, Qualità amministrativa e semplificazione, Politiche di sviluppo, sono tutti i temi all’attenzione dei tavoli. L’ultimo, coordinato da Andrea Murgia, della segreteria regionale, li riassume un po’ tutti, ma il preambolo del programma ufficiale non alimenta illusioni: “Stiamo superando il periodo peggiore. Questo non significa però che torneremo come prima e forse la crisi è dovuta pure al fatto che per lungo tempo abbiamo tentato di tornare come prima”.
“Non siamo condannati a morire poveri. Questo mondo è cambiato e dà ai sardi una opportunità che può essere colta”, a Milis il segretario Renato Soru ha chiuso la Fabbrica di idee del Laboratorio Sardegna del Partito Democratico sotto il segno dell’ottimismo. Dai sette tavoli tematici che hanno richiamato a Palazzo Boyl almeno 300 iscritti e una folta rappresentanza di parlamentari, assessori, dirigenti e amministratori locali, non è arrivata nessuna idea miracolosa per uscire dalla crisi ma tante proposte e analisi sulla situazione sarda. Il segretario regionale non ha perso l’occasione per provare a dare la carica al Partito e per precisare alcuni aspetti. Ha ribadito, per esempio, che il Pd è il maggiore azionista della Giunta Pigliaru, che il Pd ha il dovere di far emergere una idea di quella che potrà e dovrà essere la Sardegna del futuro, come dire che il Pd non può lasciare soli i suoi consiglieri a decidere su questioni importanti come la riforma sanitaria e quella degli enti locali o su come dovranno essere spesi sei o sette miliardi di euro. Ha quindi lanciato un messaggio dai toni morbidi ma comunque molto chiaro al presidente Pigliaru e alla sua Giunta: “Il partito Democratico – ha detto in chiusura – è un alleato solido e leale di questa Giunta regionale, ma dobbiamo fargli arrivare la nostra forza, la nostra intelligenza e le nostre speranze”.