A dieci anni dall’alluvione che a dicembre del 2004 colpì Villagrande Strisaili uccidendo la piccola Francesca e sua nonna e provocando danni per oltre 20 milioni di euro, il Consiglio comunale del centro ogliastrino ha ricordato il tragico evento. Con il sindaco Giuseppe Loi e gli altri amministratori dei paesi della zona, c’erano il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda.
Durante il dibattito preceduto da un video che ha raccontato e fatto rivivere quei drammatici giorni, è stato più volte ricordato che, dopo dieci anni di blocco totale dei progetti, in soli sei mesi la Giunta regionale guidata da Pigliaru ha sbloccato la situazione: tre settimane fa, infatti, il presidente in qualità di commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico, ha firmato le ordinanze che danno il via libera ai progetti di ricostruzione, imprimendo così una decisa accelerata a procedure di fatto paralizzate. Il sindaco ha ricordato gli sforzi fatti in questi anni durante i quali “l’amministrazione è stata lasciata sola a finanziare i lavori più urgenti, fatti in condizioni impossibili con decine di autorizzazioni che ne hanno sempre rallentato l’iter”.
I progetti di ricostruzione di Villagrande sono 6, e muovono fondi per un totale di circa 11 milioni di euro, precisamente 10,418, soldi della Cassa depositi e prestiti “spostati” sul conto della Regione. Il primo atto concreto per Villagrande dopo dieci anni è dunque arrivato dalla Giunta Pigliaru il 17 novembre, vigilia dell’anniversario dell’altra terribile alluvione, quella di un anno fa, con la firma dei primi due progetti, per un totale di 2,2 milioni, e gli altri quattro a seguire. Tutti i progetti devono essere aggiudicati entro il 31 dicembre. Ci sono poi 3 milioni di opere da realizzare con fondi statali e sono in corso di progettazione. La Regione lavorerà inoltre per ottenere altri finanziamenti in modo da arrivare a un totale di 21 milioni, cifra stimata per la ricostruzione completa della cittadina.
“La cosa che mi colpisce nel vedere le immagini di quel giorno è il profondo senso di solitudine che dovete aver provato davanti a una tragedia così grande. Il segnale che vogliamo dare è che dobbiamo essere insieme non solo nella tragedia ma tutti i giorni e nella maniera più operativa possibile”. Secondo il presidente Pigliaru “il punto è essere pronti nell’allarme e nell’azione. Sto parlando di mitigazione del rischio, di educare i nostri bambini come fanno i giapponesi, che sin da piccolissimi sanno come comportarsi in caso di terremoto. Abbiamo ereditato un sistema di prevenzione pieno di falle e per questo abbiamo lavorato immediatamente per il centro polifunzionale della Protezione civile. Ancora, siccome crediamo che per tutelare davvero l’ambiente e di conseguenza le vite umane sia necessaria una buona dose di saggezza, proponiamo regole che sottoponiamo al dibattito. Per quanto riguarda il dopo – ha aggiunto il presidente della Regione – per affrontare i danni, chiediamo responsabilità. Nostro dovere è sbloccare i fondi il prima possibile ed è quello che stiamo facendo, ma poi dobbiamo spenderli dove il rischio è maggiore, andare a mitigare dove sono i rischi veri, evitare l’assalto alla diligenza da parte di chi non ne ha realmente bisogno o ne ha meno bisogno di altri. Quello che faremo ora è quello che sanno fare perfettamente i giapponesi, lavorare su una cultura della protezione civile. Nelle prossime settimane parleremo del nostro progetto sull’istruzione – ha concluso il presidente Pigliaru – che va a contrastare fortemente il grave problema della dispersione scolastica. All’interno di quello troveranno spazio l’educazione e la preparazione ad eventualità come queste, ed è un altro passo concreto per superare la solitudine e andare avanti insieme”.